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Puo' un bambino di due anni parlare del paradiso e degli attimi precedenti la morte?
nel febbraio 97, la fondazione athanasia fu contattata dalla signora marja m-v che era stata sollecitata dal teologo dr. joanne klink a parlare del caso di suo figlio kees. fin dall'età di due anni, il bambino ripeteva con tono cantilenante, una strana filastrocca:
"il mio cuore si fermò, poi nel ventre ritornai a crescere e fu così che il mio cuore tornò a battere ancora!", accompagnandola con gridolini di gioia e battito di mani. questo curioso comportamento si manifestava due o tre volte a settimana e per molti mesi di fila. fu solo verso i quattro anni d'età che il piccolo si decise a confessare alla madre che aveva già vissuto in precedenza e che il suo nome era armand, morto quando non era ancora troppo vecchio. il nome fu pronunciato col tipico accento francese, cosa abbastanza strana per un bambino olandese di quell'età.
in quella vita precedente, armand era fidanzato e prossimo alle nozze, ma fu ucciso su un campo di battaglia da soldati molto alti che avevano già trucidato tutti i suoi compagni. il racconto dei suoi ultimi momenti di vita é angosciante: colpito una prima volta alla schiena, mentre si rendeva conto che il suo cuore stava cessando di battere, fu raggiunto da un secondo proiettile sparato a breve distanza. in quel momento vide un angelo che lo portò da dio che lui descrive come "pura bontà", "la grande luce" e persino "dotato di umorismo". gli fu molto difficile descrivere l'aldilà e disse che era impossibile fissare i ricordi come su una foto. vide una meravigliosa cascata e fiori e alberi dai frutti deliziosi, più dolci di qualsiasi cibo terreno. quando gli angeli tornarono a dirgli che era tempo di reincarnarsi, armand/kees mostrò una certa resistenza, ma le creature eteree lo rassicurarono circa la loro costante assistenza. kees soffrì di una severa forma di fobìa della morte per molti anni, ricordando la sua agonìa e ci vollero tempo e pazienza per fargli superare il problema.