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Ci riduciamo sempre a scrivere, a ricordare di quella tragedia inspiegabile, di quella assenza di umanità e milioni di vite degli ebrei e non solo, quello orrore commesso dalla mano umana che tutti ci ricordiamo come l?olocausto... finisce sempre che tutto ciò ci viene in mente il giorno stesso o ancora ancora un giorno prima di questa data..il 27 gennaio.
Scriviamo, parliamo cercando di emozionare il nostro lettore o ascoltatore, descriviamo la storia, ciò che era accaduti in quei campi di concentramenti, quello che loro hanno provato, come se noi sapessimo come si stava là.
Buttiamo fuori la parole per provocare pietà e riflessioni, cercando di descrivere gli avvenimenti sotto il punto di vista più crudo e duro, come se la TV e i libri di storia non lo facessero già abbastanza.
Io stessa ho scritto una poesia mettendomi nei panni di un uomo appoggiato al muro che sta per essere fucilato, a cui sta passando davanti agli occhi la sua vita intera, cerca di ricordare di quando era felice, di quando teneva per mano i suoi figli, di quando faceva l?amore con la sua donna. Guardo certe foto e il respiro mi si ferma in gola, un po? per dolore, un po? per il disprezzo che provo nei confronti del responsabile dello Shoah. Quel grumolo che si blocca nell?anima, e ti viene da tremare, da piangere, da urlare che tutto ciò è stato un?assurdità ingiusta!!!
Ma oramai le mie righe e parole non possono salvare nessuno, i miei mille incomprensioni non interessano nessuno e le lacrime non posso far tornare il tempo indietro e nel frattempo modificare la storia.
Però posso ricordare, tener a mente di che cosa è capace un uomo, perché che noi vogliamo o no tutto ciò fa parte della nostra storia d?origine.
Un uomo
I volti smarriti, assenti oramai,
rinchiusi in celle con gas omicida.
Bambini che piangono,
senza nulla sapere, nulla capire.
Tutti divisi da tutti..
Numerati, codificati, privati:
del nome, dell?anima, della vita intera.
Io non sono più io.
Io ho solo un debole corpo,
ancora per pochi minuti.
Lui!!!ha deciso il nostro destino,
ha preso il comando totale..
e ora sono appoggiato al muro,
con le braccia alzate tremanti..
..che guardo questo film dell?orrore.
Sono qui che per un breve istante
Posso ancora vedere, sentire, alzare i torace.
Ancora per qualche secondo volante
Posso dire di essere un uomo:
uno di quelli che ha avuto una vita normale,
uno di quelli che amava una donna,
e che nelle sere davanti ad un caldo cammino,
ascoltava le storie dei figli.
Mentre ora sente soltanto
Le grida d?angoscia e male atroce,
i pianti dei bimbi e mille parole tedesche.
Ma ora sta per finire..
Fra un rapido gelido attimo
Questo mio cuore straziato
Cesserà di riempirsi di vita.
Questa è la fine di un uomo ebreo,
ucciso per volontà di un altro ebreo..
nato per sbaglio.
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