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Dedica a cui stai rispondendo

Mi e' tornato alla mente un fatto singolare che mi e' successo qualche anno fa.
Avevo appena cambiato casa insieme con la mia famiglia, e quindi anche il numero di telefono fisso era diverso.
Stavo sistemando gli scatoloni quando squilla il telefono.
Lascio che risponda mia madre, tanto quel numero non ce l'aveva ancora nessuno dei miei amici.
"E' per te!" dice lei.
"Come?" e afferro la cornetta.
"Pronto?"
"Pront Alice (e' il mio primo nome) sono Roberto F., il tuo compagno di scuola delle elementari!!"
Erano passati piu' di 10 anni dall'ultima volta che ci eravamo visti e sentiti.
"Roberto? ciao! Ma come fai ad avere questo numero?"
"Ti ho fatto rintracciare da mio padre, io adesso sono a Londra!"
"A Londra? Da quando?!Ma lo sai che ci ho vissuto anche io per 6 mesi?Pero' sono tornata da circa 3 anni"
"Io sono qui da 1 anno..ma lo sai Alice perche' ti chiamo?Ti ho sognata!"
"Davvero? e cosa?"
"Non ricordo bene, eravamo a scuola e stavamo aspettando Veronica"
Nella mia classe c'era una bambina che si chiamava Veronica Z, gli chiesi se stessimo aspettando lei.
"Anche io pensavo cosi', ma quando mi sono svegliato mi sono ricordato che tu avevi due nomi..insomma il sogno era su di te!"
"Roberto, e' molto bello, non so cosa dire..mi fa molto piacere..ma come stai? Quanto tempo.."
Mi racconto' della Vita a Londra, irregolare e coinvolgente sotto molti punti di vista, che conoscevo molto bene e mentre mi parlava ripensavo a quel bambino con la pettinatura da Kinder Ferrero con cui ho condiviso il banco per uno o due anni scolastici, cosi', perche' la maestra ci aveva messo vicini e ci eravamo trovati bene.
Nessuna particolare amicizia, solo cortesia e quieto vivere.
Robertino con la sua cartella rossa con il robot disegnato, composto nel banco mentre consumava le sue merendine.
Robertino che dopo 10 anni di silenzio si ricordava di me e mi telefonava dall'Inghilterra. Rintracciando il mio numero nuovo di zecca.
"Be', Alice quel sogno mi ha colpito, e ho sentito che dovevo chiamarti, chiamarti e raccontartelo, e dirti ciao!"
"Ciao Roberto, mi ha fatto piacere, hai fatto bene..spero di risentirti..e grazie!"
Riattaccai e visibilmente stupita ritornai ai miei scatoloni.
Non l'ho piu' sentito da allora..Londra se lo sara' ingurgitato con il suo tram tram pazzesco, o magari e' partito a farsi le stagioni chissa' dove, come mi aveva accennato che avrebbe voluto fare..chi l'avrebe immaginato Robertino che oltre il banco di scuola avremmo condiviso anche Londra, a tempi differenti ma con lo stesso entusiasmo, e che in un sogno tu mi avresti ritrovata e al risveglio non ti saresti dimenticato di farmi sapere che la tua compagna di banco delle elementari, chissa' perche', ti era rimasta nel cuore.
Ciao Roby, spero che scrivendo questa lettera possa renderti in parte il grande regalo che mi hai fatto con quella telefonata.
Quando torno in Italia, se sei li', ti vengo a cercare.
Promesso.
A.V.