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Anche stasera sono uscito con amici, o presunti tali, che nulla hanno in comune con me. E i pensieri riaffiorano. Ci sono, anche quando non mi sembra so che sono lì ad aspettarmi. Mi vedo senza prospettive, senza sbocchi, mentre si notano nei locali questi ragazzi tutti uguali(non si riescono a distinguere) che camminano con aria spavalda perchè credono che la vita sia proprio quella che è capitata a loro. Beata ignoranza. Non li invidio, però mi assale una rabbia che controllo a stento. Per non parlare delle coppie che si abbracciano o chiacchierano complici tra loro. E io sempre lì come fossi capitato in questo mondo per caso. Ci sarà una ragione?
E'triste ritrovarsi soli. Svuota di energie e corrode l'amore che ognuno di noi porta con sè. E poi, almeno all'inizio, si crede a qualcose di sbagliato in noi, e si pensa sia colpa nostra se le cose vanno come vanno.
Ma ora non lo credo più. Io sono come sono e ho dimostrato di piacere anche a ragazze bellissime. Non sono mai stato nè mi sentirò complessato. Essere soli è semplicemente il mio destino. Non posso farci niente. Arrivo a un certo punto in cui sembra di aver trovato una ragazza, un'amicizia, un modus vivendi qualunque e poi... ecco, la curva discendente, ecco che tutto scivola, quando non crolla.
Che posso dire? Che sono qui. Che ho ancora dentro una fiammella che dopo gli ultimi abbagli fa ancora più fatica a continuare ad andare avanti.
Che devo fare? Cerco coccole ed è come se cercassi di diffondere la peste.
Il mondo è il posto più orrendo che conosca...
Un fantasma
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