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Tanto è inutile che mento a me stessa,
mi manchi tanto.
Ti ho sempre respinto quando cercavi di baciarmi ricordandoti come una tortura che sono già impegnata, che sono fedele. ma la tentazione c'è sempre stata. quel pomeriggio, sul divano di casa mia, hai incominciato a toccarmi e io, come una stupida non ho trovato la forza di fermarti, pochi minuti dopo la tua lingua cercava curiosa la mia come due aironi in una danza di corteggiamento. poi, nel buio delle mie palpebre ho rivisto il volto del mio ragazzo, ho rivisto i suoi occhi la prima volta che mi ha sussurrato un 'ti amo' confuso dal torace vibrante. e ti ho spinto via. lo so, sono incoerente, strana e stronza, oppure sono semplicemente una ragazza che si è incamminata da poco tempo nel tunnel buio dei legami sentimentali, non ho mai sentito dentro di me i sensi di colpa combattere contro l'istinto e il desiderio. mi dispiace, davvero.
ma tu hai il tuo mondo, fatto di prove di coraggio ed esami di compatibilità per questo universo maschile monotematico: il sesso, il sesso, il sesso... vorrei essere capace di dislocare l'amore e il desiderio, vorrei riuscire a ricordare quel pomeriggio con un sorriso, dimenticare ciò che ho visto ad occhi chiusi (o dentro al tunnel?) e godere di quell'attrazione che provavo e provo, forse, ancora per te. e' una bella sensazione sentirsi desiderate e avere la certezza di desiderare meno di quanto l'altro ha voglia di te, hai il gioco in mano, hai vinto la tua prova. ma chi è più forte realmente? chi soffre sapendo di non aver nascosto nulla o chi finge di non soffrire e guarda dall'alto di un piedistallo di carta chi è sincero con la vita e si espone ai rischi invece di nascondersi dietro a fragili paraventi di illusioni?
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