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Io ti amo ancora, lo sai?
Ogni giorno metto insieme pezzi di ricordi di te e passo il mio tempo a pensare come sarebbe se tu fossi qui.
Ma non ci sei più.
Ed è inutile sperare...
Non tornerai.
Non ho pianto.Non ho versato nessuna lacrima dopo la tua morte.
Ma ho sofferto, eccome se ho sofferto.
Mi è sembrato di impazzire.
Quando mi hanno chiamata per dirmi che eri morto in un incidente non ho detto niente, non ho avuto reazioni istintive come piangere o gridare.
Ho perso i sensi.
E una volta rinvenuta ho semplicemente continuato la mia vita.
Sono stata al tuo funerale, ho guardato la tua bara bianca, con sopra tutti quei bellissimi iris...i nostri preferiti.
Ho sfiorata la tua cassa con la punta delle dita e ho detto "ti amo".
Sono stata al cimitero per la tua sepoltura e ho guardato a lungo il tuo viso sorridente e radioso.
Mi sono inginocchiata davanti alla tua lapide e l'ho abbracciata.
L'ho baciata.
L'ho accarezzata.
E intanto ti dicevo che dovevi stare tranquillo perchè andava tutto bene.
Perchè saresti sicuramente andato in un posto migliore, saresti stato felice.
Non ci credevo e tu lo sai bene.Sai come io non creda nella religione e nelle sue dottrine.
Ma ho voluto dirtelo perchè volevo farti stare tranquillo.
Ho guardato ricoprire di terra la tua candida bara.
Ho guardato tua madre piangere e gridare, tuo padre soffrire e piangere in silenzio.I tuoi amici li ho sentiti intonare i vostri cori... i nostri cori.
Li ho osservati mettere peluches, lettere,foto, fiori, sulla tua lapide.
Poi ho stretto la mano a chi mi faceva le condoglianze, ho abbracciato i nostri amici che mi diceva che non ero sola.
Ho ringraziato che mi diceva parole di circostanza.
In realtà non li ascoltavo molto.
Pensavo solo che non ti avrei più visto.
Non avrei più visto il tuo sorrido candido e luminoso, i tuoi occhi cristallini e sinceri.
Non avrei più sentito la tua risata argentina e contagiosa, la tua voce profonda e melodica.
Non avrei più toccato le tue mani così tanto più grandi delle mie, non sarei più stata stretta dalle tue braccia forti e rassicuranti.
Mai più.Niente di tutto questo.
Me ne sono tornata a casa e, tra le condoglianze e le preoccupazioni di tutti, ho continuato la mia vita senza di te.
Solo che non era più come prima.
I miei genitori ed i tuoi erano preoccupati, volevano che io piangessi, che mi sfogassi.
Ma non lo facevo.Non lo faccio neanche adesso, per quanto ricordare tutto questo mi ferisca.
I tuoi genitori, d'accordo con i miei, mi hanno indirizzata da uno psicologo bravissimo in modo che potessi guarire.Ma come si fa a guarire dalla morte?
Perchè io sono morta con te, ecco il problema.
Comunque ci andai.Ogni pomeriggio ero in quello studio, seduta ad aspettare che la mia ora di consulenza picologica avesse fine.
Per un mese ci sono andata, più per fare contenti i nostri genitori che per me stessa.
E lo psicologo un giorno è sbottato, ha chiamato i miei e ha detto "basta, vostra figlia non collabora, in un mese di sedute non ha mai aperto bocca.Io non posso continuare a tenerla in cura, mi sento un ladro per voi e mi sto lasciando coinvolgere dai suoi sentimenti".
Così finì il periodo dello psicologo.
Poi una nostra comune amica cercò di aiutarmi.
Ma la feci piangere molte volte, mi accusò di essere insensibile nei suoi confronti e disse che le comunicavo tanta tristezza e tanto dolore e che non voleva più avere a che fare con una che non vuole farsi aiutare.
Amore mio... io vorrei essere aiutata.Ma puoi farlo solo tu.
Come posso spiegare loro tutto questo?
Aiutali a capire...perchè così li ferirò tutti quanti e basta...
Ti amo tesoro mio... per sempre...
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