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Ci sono dolori troppo forti, a tal punto da non riuscire a sopportarli, a reggerne il peso.
Ci sono dolori che col tempo forse si attenuano ma probabilmente è solo un' illusione perchè finiscono sempre con il ripresentarsi, con il bussare alla porta, spalancandola. E le cicatrici si riaprono, le lacrime di nuovo scendono, il pugnale affonda nel cuore.
Il dolore anestetizza la voglia di vivere, si insinua in noi, impara i nostri orari.Si sveglia quando noi ci svegliamo, si addormenta quando noi ci addormentiamo.
Ognu domenica Stefano mi svegliava portandomi a casa i cornetti caldi, appena sfornati.
Poi, una domenica non l' ha fatto e nemmeno le successive.
A volte ancora lo aspetto o perlomeno mi sembra di aspettarlo.Nessuno mi ha più portato la colazione ed è strano come mi attacchi a queste piccole cose.
Le giornate senza lui si erano improvvisamente svuotate, i miei cinque sensi lo reclamavano.Mi mancavano i suoi nomignoli, il suo sorridere sempre illuminando anche i miei grigi, il suo ascoltarmi.Mi mancava il suo profumo, che sapeva di buono e di tenerezza.
Non so quando, non so dove ma so che incontrerò di nuovo Stefano.
Solo quando penso a queso, il dolore di cui ho parlato prima, si ritrae. punge un po' meno.
E mi viene in mente una frase: "non so dove vadano le persone quando muoiono ma so dove restano".
è così. Non mi è concesso sapere dove Stefano sia ora ma so che mi è rimasto qui, nel cuore.Tra lividi, brandelli, battiti spezzati e sorrisi.è rimasto nella poesia che mi circonda.è rimasto il mio indimenticabile uomo.
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