Nella notte che dovrai attraversare,
non ti lascero',
dopo la polvere che dovrai masticare,
ti dissetero'..
appendi le vesti stracciate
per vestirti di Gioia
e nonostante
gli schiaffi del Vento
tieni gli occhi aperti
per avanzare nel deserto..
la sabbia del tempo
sulla quale scrivi
il tuo passato fino a ora
un colpo di frusta
e spazza via ogni certezza
e col capo coperto
come un Tuareg
dimenticarti del Sole
e dell'arsura
credendo in un miraggio..
Ascolta, il brivido freddo
come un trillo di sonagli
correre lungo la spina dorsale
e l'abbaglio di un riflesso
in una fonte di acqua
insperata
alla fine della traversata..
Io sono
la cicatrice di un ricordo
e il balsamo
del succo di una pianta..
Io sono quello
che hai dimenticato a casa
e cio' che non puoi
lasciarti indietro
nonostante
tu l'abbia seppellito
sotto le radici di te stesso..
Viviamo,
per accorgerci d'esser Sogno
per svegliarci a Noi Stessi
da un incantesimo
Nei mille mondi
che percorrerai
per arrivare a Me
d'un tratto sentirai
d'esser gia' arrivato
di non essertene mai andato..
Ti aspettero'
nella piega di una pagina
sulle note di una canzone
in un bacio
in tutto cio' che ci tiene vicini
oltre i confini,
di questo grandissimo Amore..
A.V.