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Io avevo 16 anni e mezzo, lui 24. Me lo ricordo bene quel giorno di tanto tempo fa, come se fosse successo oggi ed invece sono passati, eh sì, 12 anni... Era una domenica come tante altre, esco sul balcone per aiutare mia mamma a stendere. Mi affaccio intenta a pensare al compito in classe del lunedì. Non so come sia successo, ma ci guardiamo e io perdo la testa: penso a lui come un bravo ragazzo, dato che è parente con certi conoscenti assolutamente seri di mio padre. Eccolo lì lui, tutto quello che ho sempre sognato e che avevo incredibilmente trovato. Mi sembrava impossibile, assurdo, ma bellissimo. Da allora sono capitate tante cose: io pazza che gli mandavo cartoline e auguri di natale infilati nella sua buca delle lettere, che ho cercato il suo numero di telefono per poi dirgli che gli volevo bene e lui che all'inizio mi diceva aspetta un anno, poi i 20... ed io troppo innamorata ma felice della mia ingenuità... e non ho mai voluto realizzare il suo materialismo e tante altre cose. Il suo non rispetto nei miei confronti, le sue bugie e il suo non dire veramente quello che pensava in qualche modo li ho sempre messi a tacere dentro di me. Ma sono stata fiera di avergli detto, in quell'ultima telefonata, che non lo avrei più aspettato. A 20 anni non sono corsa nelle sue braccia come forse si aspettava e da allora silenzio totale per anni, fino a pochi mesi fa, quando ha ripreso a cercarmi, da fidanzato...: mi sono resa conto veramente solo ora che a voler sempre voluto indossare i miei paraocchi mi sono solo fatta del male per tutti questi anni, anni di cambiamenti in senso diverso da ambo i lati. Non so nemmeno io perchè vi sto raccontando tutto questo. Forse dovevo sfogarmi. Grazie a tutti per la pazienza!
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