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Dedica a cui stai rispondendo

Salve ragazzi, ho deciso di scrivere un messaggio divertente, o almeno spero che lo sarà.
Vi ricordate il mitico cartone di Holly e Benji?
Vorrei parlarne un pò con voi.
Partiamo dai capelli di Holly e dal cappello di Benji.
Come facevano i capelli di Holly, anche quando si tirava su dal letto la mattina (con tanto di canata da parte della madre per il fatto che era dormiglione, se ricordo bene), ad essere sempre uguali? Ci metteva uno di quei gel per l'extra tenuta?
Inoltre i suoi capelli avevano una forma assurda : erano lunghi, ma anzichè cadere sulle spalle sfidavano la legge di gravità e andavano tutti all'indietro.
L'unica possibilità è che tirasse sempre il vento in modo da mandargli i capelli in quella direzione, ma qui sorge un dubbio: c'aveva il vento pure dentro casa? O era un potentissimo sistema di aria condizionata, per intenderci potente come il motore di uno shuttle?
Passiamo a Benji. Se ricordo bene, aveva sempre il suo bel cappello calzato bene in testa, tanto che spesso gli faceva ombra pure agli occhi. Mi sorgono due domande. La prima è: come faceva a vedere dove andava il pallone? Lo intuiva con l'udito?
La seconda domanda purtroppo me la sono scordata scrivendo la prima.
Mi ricordo che c'era un giocatore tedesco, Schneider (chissà se ho indovinato almeno la metà delle lettere), che una volta fece un tiro così forte che a Benji, quando lo parò, si strapparono i guanti e le mani rimasero mezze ustionate. Probabilmente questo Schneider quando si trattava di fare la carne alla brace, per esempio, la faceva cuocere con un suo tiro e poi la serviva bella pronta in tavola.
Un'altra considerazione su Holly: nel suo ultimo campionato con la Newteen (anche qui vale lo stesso discorso del nome di Schneider) giocava sempre da infortunato, e ogni volta che sembrava stesse meglio gli succedeva qualcosa: intervento spaccagamba, andava a sbattere con quel genio di Bruce Harper (ci sarebbe da scrivere un messaggio solo sui capelli e sulle genialate di Bruce...e pensare che l'hanno pure preso in nazionale giovanile! raccomandato da Holly e Benji, ovviamente), gli cascava un mattone sulla spalla infortunata ecc. ecc.
Merita una parola anche quel figaccione di Mark Lenders, l'unico giocatore di tutta la serie di Holly e Benji a giocare con le maniche tirate su (o senza maniche, non l'ho mai capito) per mostrare la sua abbronzatura stile Emilio Fede (che sembra un biscotto tenuto troppo tempo in forno) e i suoi muscoli.
E cosa dire di Ed Warner? A parte il fatto che aveva così tanti capelli che gli coprivano per intero un occhio (un pò come i pirati che portavano la benda su un occhio), la porta di calcio era il suo habitat naturale come gli alberi lo sono per le scimmie che si arrampicano: infatti faceva di tutto, tuffi, controtuffi, capriole, spaccate, tuffi da un palo all'altro come gli scoiattoli volanti e così via.
Julian Ross invece è il martire della serie, diciamo un pò come Recoba nell'Inter (sta bene fisicamente una volta all'anno, gioca cinque minuti al massimo perchè poi si affatica e così via).
Parliamo ora della nazionale giovanile giapponese. In tutti i cartoni giapponesi le loro squadre giovanili (di calcio con Holly e Benji, di pallavolo con Mila) vicono mondiali, olimpiadi, giochi universali e ogni sorta di tornei possibili, mentre nella realtà è già tanto se si qualificano. E' un pò come se io creassi un cartone in cui sono Brad Pitt o Riccardo Scamarcio (ovviamente scherzo, preferisco essere me stesso, il valore di un uomo non è nell'avere gli occhi azzurri ma nell'avere un cuore grande).
Ora passiamo ai gemelli Derrick (forse i pronipoti dell'ispettore Derrick?), ossia i ragazzi con le basette più lunghe al mondo, che con le loro tattiche (salti sulla traversa, uno si tuffa e spinge l'altro verso la porta) avrebbero molto più successo in un circo che dentro un campo di calcio.
E ora qualche parola sulle partite. A parte il fatto che la squadra di Holly segna sempre al novantesimo o nei minuti di recupero (non so se ci avete fatto caso ma dopo che segna il gol decisivo l'arbirtro fischia sempre la fine della partita...che il sistema Moggi fosse arrivato anche lì?), come non spendere due parole sulla lunghezza del campo?
Spesso c'erano inquadrature in cui il giocatore che aveva palla stava un pò più in là del centrocampo, correva per un'altra mezzora di puntata evitando avversari da tutte le parti (circa una decina, forse mancava giusto il portiere), per poi ritrovarsi dietro la linea di metà campo nell'inquadratura successiva! Il campo era per caso un tapirulan?
Oppure man mano che il giocatore avanzava, il campo si allungava? Un enigma che nemmeno Einstein riuscirebbe a risolvere.
Parliamo ora dei salti. Quando i giocatori saltano per fare rovesciate, acrobazie da circo e colpi di testa, l'altezza media del salto è circa cinque metri. Si vedono questi ragazzini che saltano in modo incredibile, nemmeno i gatti saltano così tanto rispetto alla loro altezza.
E per concludere come dimenticare i mitici palloni, che finchè il giocatore di turno li tiene al piede sono rotondi come tutti i palloni, e quando il giocatore tira una cannonata diventano ovali? Oltre che a illuminarsi? Mi ricordo un tiro di Schneider che addirittura aveva il colore dell'arcobaleno. I tiri di Holly invece assomigliano più alle comete (ripensandoci i capelli di Holly hanno proprio la forma delle comete!).
E con questa deduzione vi saluto.
Ciao a tutti!