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Dedica a cui stai rispondendo

Ciao ragazzi, inizio questa dedica senza avere in mente con precisione cosa scrivere, ma sento il bisogno di comunicare.
Aprirmi per me non è semplice, perchè mi vergogno dei miei problemi, quindi vi chiedo una particolare comprensione e dolcezza nelle risposte. Ho paura di ricevere risposte dure che possano ferirmi.
Per me non è facile ammettere di essere imbranato nelle cose pratiche. Ci ho sofferto molto e anche ora ci soffro molto. Cerco di spiegarmi meglio. Per me le ore di educazione fisica sono sempre state una tortura perchè avevo sempre paura di fare figuracce, visto che spesso non sapevo fare bene gli esercizi e lo notavano sia i miei compagni che il professore. Quando c'erano i giochi sportivi studenteschi, partecipavano quasi tutti i compagni e le compagne della mia classe, e io mi sentivo meno ragazzo di loro per il fatto di non partecipare, anche perchè le persone della classe notavano che ero uno dei pochi a non partecipare. Può sembrare una piccola cosa ma io ci ho sofferto tantissimo.
Inoltre non sono mai stato particolarmente "sveglio", nel senso che sono sempre stato un pò con la testa tra le nuvole e spesso non sapevo niente sulle cose di cui parlavano gli altri ragazzi. Mi è capitato spesso di non sapere cosa dire nè come comportarmi con gli altri, di sentire che sbagliavo in ogni cosa, di sentirmi costantemente sotto giudizio, svalutato, non considerato, quasi fastidioso per gli altri nonostante avessi un grande desiderio di essere simpatico gli altri e di fare amicizia con loro. Sono stato particolarmente sensibile, sin da piccolo, e spesso alcune cose mi hanno ferito fortemente. Vorrei fare un esempio : alle elementari avevo, tra i miei amici, due amici con cui ero particolarmente legato. Un giorno questi amici fecero un gruppo, come succede spesso negli anni delle elementari, insieme a un altro bambino mentre io, che credevo di essere un amico importante per loro, rimasi fuori. Mi è difficile spiegare il senso di solitudine profondo e pieno di angoscia che ho provato quella volta. E come quella volta, l'ho provato tante altre volte.
E' una sensazione piena di angoscia perchè ti senti escluso dagli altri e fortissimamente solo! In quel momento ti senti come se la solitudine fosse una parte della tua vita da cui non puoi liberarti, come se la solitudine fosse il tuo destino. Ora so che non è così, ma all'epoca non lo sapevo, e pensare queste cose mi faceva soffrire tanto.
A questo proposito, vorrei dare un fortissimo abbraccio virtuale a tutti quelli che tra voi si sono sentiti almeno una volta nella vita in questo modo e dirvi : non abbiate paura, la solitudine non è un destino e nessuno di noi è nato per essere solo.
Inoltre tra i ragazzi non c'è molta comprensione verso i ragazzi più sensibili. Questo non dico per giudicare, ma per farvi capire come spesso mi sono sentito in mezzo agli altri ragazzi, e cioè tanto fragile, con la sensazione di dover rimanere chiuso in me stesso per non essere ferito, giudicato, preso in giro o non capito.
So benissimo che se parlassi del mio passato e delle cose che mi fanno soffrire molti ragazzi e ragazze giovani non mi capirebbero e magari mi prenderebbero in giro, o penserebbero che sono strano. Però mi fido di questo sito e delle persone che ci sono. Ho molta fiducia nelle vostre risposte e nella vostra capacità di capirmi.
Penso che il cuore dei miei problemi sia questo: non riuscire a essere me stesso con gli altri.
A volte mi sento inadatto a questo mondo in cui sembra contare sempre di più fare le cose pratiche, e sempre di meno il calore umano. Sento e vedo le persone intorno a me sempre in movimento, con idee precise riguardo gli studi, il lavoro, con una loro vita. Mentre io sento di dover ancora costruirmi una mia vita. In questi momenti sento una profonda angoscia, che si collega alla profonda angoscia che ho provato in passato in episodi come quello che ho descritto prima, che mi fa aver paura di non essere in grado di trovare la mia strada nella vita, che mi fa paura di sentirmi ancora solo, di non trovare gli amici di cui ho bisogno, di non trovare la ragazza della mia vita.
Anche se sto imparando ad accettarmi, e ho iniziato ad imparare capendo che Dio mi ama così come sono, nelle situazioni in cui mi sento a disagio, o imbranato o diverso dagli altri fatico ancora ad accettarmi perchè ho paura di non essere accettato dalle persone.
La mia insicurezza spesso mi ha fatto comportare in un modo che per la maggior parte delle persone sarebbe inspiegabile, e potrebbero anche giudicarlo con parole dure come "stupido" o "immaturo", mentre è solo un comportamento dietro cui c'è tanta paura e un vuoto di affetto.
Mi riferisco a comportamenti del tipo di non uscire quasi mai di casa, di cambiare strada quando vedo ragazzi che in passato mi hanno preso in giro o comunque ragazzi o ragazze che ho paura possano prendermi in giro, di parlare poco o per niente quando mi trovo in presenza di persone che non conosco o che mi sembrano molto diverse da me.
Mi rendo conto di aver preso un grande rischio parlando così apertamente delle mie fragilità. Spero che non rimarrò ferito dalle risposte.
Grazie a tutti quelli che leggeranno anche solo una parte di questo messaggio, e ancora più grazie a chi la leggerà tutta e risponderà.