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Dedica a cui stai rispondendo

Irene dove vai?...
Da dove sono venuta, signora! Torno a casa mia, quella che ho disegnato sul marciapiede vicino al Sert, dove si ha la libertà di sopravvivere senza l?obbligo della speranza. Torno in strada, nella mia camera disegnata ad angolo, passando il tempo a contare le gambe della gente, e ogni atnto a ringraziare chi ha la bontà di appoggiarmi una moneta nella mano. [...]

Irene dove vai?...
Vado nella normalità del mio inferno, dove l?oggi è sempre meglio del domani e il domani sicuramente rimpiangerà il peggio di ieri.Vaco dove i ragazzi che non sono mai stati ragazzi sopravvivono facendo gli agenti di commercio, e si calmano i temporali che hanno dentro con la percentuale sullo spaccio. Vado dove le ragazze che non sono mai state ragazze si svendono la vita appoggiando le loro bocche di latte sui membri flosci degli sporcaccioni, che spesso hanno l?età dei loro padri, e per un pompino incassano la pace di una dose!
Vado dove i marocchini allungano le mani, gli albanesi ti prendono per il collo, e gli italiani tacciono, guardano e si adeguano. Tutte merde senza storia e senza bandiera!

Irene dove vai?
Vado dentro la fame inesauribile del demonio, che lancia a chi passa le morsicate potenti dell?Aids, dell?epatite e della Tbc. Vado dove i disperati si nutrono con tutto: colla, benzina, Tavor, ecstasy, coca, eroina, o bombe a poco prezzo perché tagliate con tutto, a volte anche con la colla da parati, e che quando entrano in vena t?irrigidiscono il braccio fino a esigere l?amputazione. Vado dove le persone per troppi buchi hanno smarritole vene, e per farsi le ?pere? si cercano come ossessi una riga di sangue anche tra le dita di un piede.

Dove vai Irene?
Vado dove l?occhio di Dio si dimentica di guardare, e i funerali continuano a sconvolgerci le compagnie. Funerali senza lacrime, pochi bisbigli e una sola domanda: - Il prossimo a chi tocca?-. E intanto, mentre le cellule cerebrali non smettono di divorarsi tra di loro, ci salviamo dall?attacco dei fantasmi e ci manteniamo in vita coi sorsi e i morsi del metadone. Poi ci addormentiamo negli angoli, con un sonno buio, dove non c?è più posto per il sogno, e tuttalpiù arriva lo scossone di qualche delirio buono per avvisarci che, domani, ci toccherà vivere ancora..?sta m**da di vita!

Irene ti prego resta..
Caracreatura ? Pino Roveredo