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Ma com è che scegliamo una persona?
di solito abbiamo un'immagine in base a cui cercare, una specie di identikit.
sai quando vedi una di quelle facce di ricercati su un giornale e ti sembra un ritratto maniacalmente specifico e così generico da potersi adattare a milioni di persone diverse?c è la stessa oscillazione assurda tra precisione e imprecisione, potrebbe fare girarti a vuoto tutta la vita.
l identikit viene dalle nostre qualità e dai nostri difetti.
da quello che ci manca e da quello di cui abbiamo bisogno.
da quello che sappiamo fare e da quello che vorremmo saper fare.
dai libri che abbiamo letto e dalle canzoni che abbiamo ascoltato e dai film che abbiamo visto.
da come erano i nostri genitori.
l identikit è vago ma anche preciso.serve a riconoscere qualcuno quando l hai già trovato.
come un identikit vero.
il ricercato viene catturato per tutt altre ragioni, e quando si confronta la sua faccia con quella del disegno si dice:è proprio lui!
all inizio partiamo da uno stato di diffidenza estrema, come chiunque stia facendo una ricerca con un identikit in mano.ma appena ci sembra di riconoscere quello che abbiamo trovato, ci invade un'euforia che affretta una grande quantità di conclusioni...a volte anche se quello che abbiamo trovato non era quello che cercavamo.
il punto è che di solito non abbiamo abbastanza tempo o abbastanza lucidità per esserne del tanto sicuri, perchè il nostro identikit era estremamente vago e anche estremamente preciso.
e quando hai un idea così contradditoria di quello che stai cercando,è difficile capire se l hai trovato davvero.e allora ci comportiamo come se la ricerca fosse risolta, manifestiamo e suscitiamo entusiasmo.
però c è questa parte di noi che vorrebbe chiudere lì l indagine, e ce n è un altra che invece va avanti a cercare, come un investigatore non convinto.
la prima parte di noi dice"basta, va bene così,non serve più",ma l altra parte non si ferma, e indaga, indaga e a volte scopre che c è stato un equivoco.
a quel punto le due parti si scontrano furiosamente, perchè nessuna delle due accetta quello che l altra sostiene.
la persona che hai riconosciuto o che hai creduto di riconoscere non capisce bene cosa stia succedendo.e anche lui/lei naturalmente ha un identikit in mano e due parti che se lo contendono, e una delle sue due parti continua a sua volta a fare confronti e verifiche.
alla fine si scopre che c è stato un doppio equivoco, o un equivoco solo, o che il riconoscimento era giusto.
a volte capita anche che la parte che continuava le indagini si stanchi, o si confonda, o che si lasci comprare o convincere dal dato di fatto di un riconoscimento già avvenuto, anche se è stato un errore.o dalla convinzione che un identikit contradditorio possa produrre solo falsi riconoscimenti, e dunque uno ne valga un altro.
un riconoscimento vero ci può essere, anche se è difficile.
ma perchè quindi succede questa storia dei segnali letti e interpretati troppo in fretta?
perchè ognuno di noi si aspetta delle sorprese meravigliose dalla vita.anche chi non lo riconoscerebbe mai.nascosta sotto i suoi pensieri c è l idea che a un certo punto gli arriverà il più incredibile dei regali, che cambierà ogni cosa e renderà la sua vita appassionante come non mai.
e quando abbiamo davanti la persona che ci sembra di riconoscere, pensiamo che sia lei/lui la sorpresa meravigliosa che aspettavamo.
e invece a volte ci rendiamo conto di aver fatto un identificazione sbagliata.ma quando non è così iniziamo a pensare che la persona che abbiamo riconosciuto non sia in sè la sorpresa meravigliosa, ma sia un tramite.
vale a dire che sia dotata del potere di aprirci porte segrete, farci strada lungo corridoi e attraverso stanze e giardini a cui non saremmo mai arrivati da soli.
a volte è così,all inizio per lo meno..e poi quasi sempre succede che uno dei due o tutti e due cominciano a mettere mobili nelle stanze e tavolini da tè e sedie nei giardini, e poco alla volta quasi tutta la loro energia viene assorbita in questa attività di appropriazione e organizzazione dello spazio.invece di continuare a camminare verso altre stanze e altri giardini, si fermano nei primi che hanno trovato, e li arredano.
poi i gesti cominciano a ripetersi e le sensazioni anche, finchè uno dei due o tutti e due perdono entusiasmo e divertimento e attenzione.si dimenticano lo stupore di quando erano arrivati in quella prima stanza o in quel primo giardino.si dimenticano quanto sia stato miracoloso trovarli.
succede che restano lì,come se fossero nell unico luogo al mondo dove potrebbero essere.e magari è confortevole e bello, ma c è solo quello.
e dopo un pò uno dei due comincia a sentirsi chiuso e si mette a cercare una porta per uscire.
all inizio magari la sciude soltanto.
poi fa piccole sortite fuori.
poi di colpo non c è più.l altro/a resta lì con i suoi mobili, non capisce bene cosa sia successo.
è inevitabile?no
dipende anche dal riconoscimento.se era autentico o no.
e come si fa a saperlo quanto l identikit sia autentico?
la cosa strana è che non è poi tanto inaffidabile se lo sai guardare.
all inizio quando tutti e due sono ancora nella fase della diffidenza riescono a vedere benissimo i lati che non gli piacciono l uno dell altro.
sono davanti ai loro occhi, perfettamente leggibili fin dal primo incontro.
ma poi nell euforia del riconoscimento tutti e due smettono di vederli.
li rimuovono fino a quando le cose non cominciano ad andare male.
è una specie di pazzia quello che succede tra due persone?
sì,lo è!
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