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Ciao a tutti. Mi chiamo Gianluca, ho 28 anni. E' da parecchio tempo che volevo scrivervi, finalmente mi sono deciso di farlo. Anche io mi sento solo da molti anni, praticamente da una vita. E mi sento solo sia quando sono con i miei amici, sia anche quando sono insieme alla mia ragazza. La solitudine mi fa paura, con lei ho convissuto per anni so tutto di lei. La solitudine é come il tempo, é tiranno ma é anche galantuomo. Bisogna saperla gestire la solitudine, altrimenti si rischia davvero di impazzire. Purtroppo né gli psicologi né gli psichiatri né tantomeno i farmaci possono scacciare la solitudine. Se soffrite di depressione possono sì aiutare in qualche modo, ma non possono uccidere la solitudine. Ho versato troppe lacrime nella mia vita a causa della solitudine e per causa sua ho sofferto e continuo a soffrire come un cane. Ho passato l'intero mese di agosto sui libri in casa per cercare di non pensare alla solitudine, mentre tutti i miei amici si divertivano in ferie con le ragazze. Ora a settembre spero che il lavoro massacrante mi aiuti a dimenticare questa ennesima estate non-vissuta. La mia ragazza si é stufata di me, dice che non sono un uomo normale, mi ha già minacciato che vuole lasciarmi. Io le voglio bene, ma non credo sia in grado di capire come mi sento, se mi lascerà starò malissimo ma la capirò e me ne farò una ragione. Nella vita l'uomo dovrà sempre affrontare la solitudine, saremo sempre soli. Dovremo combattere per un posto di lavoro, per vincere un concorso, dovremo combattere per sopravvivere, dovremo combattere per salvare le vite delle altre persone, e la solitudine sarà sempre lì pronta a devastare le nostre menti. E noi impotenti, non possiamo fare altre che tentare di difenderci contro l'avanzare di Essa. Credo che nel mondo ci siano persone in grado di "sentire" maggiormente il peso, terribile, degli eventi umani. Io purtroppo faccio parte di questa parte della società. Sono una persona troppo sensibile e invece di pensare a divertirmi come fanno gli uomini della mia età, io purtroppo mi rinchiudo in me stesso cercando di soffrire il meno possibile e cercando di far trapelare il meno possibile questa sofferenza all'esterno. E' brutto dire che praticamente ho buttato via l'intera adolescenza e tantissimi anni vivendo in questa condizione. Praticamente non ho mai vissuto le esperienze basilari che tantissime persone normalmente fanno in ciascuna "sezione" della loro vita. Non ho mai avuto una ragazza durante la mia adolescenza. Tantissime esperienze non le ho mai vissute, anche quelle più banali. Non ho mai fatto una "follia" che sia una, non ho mai vissuto e pochissime volte nella mia vita sono stato felice. Ho sempre pensato che una persona come me non sarebbe durata molto, e avevo pronosticato che quasi sicuramente sarei morto entro i 30 anni. Sono morti invece tante altre persone, che purtroppo mi hanno lasciato ancora più solo, e io invece sono ancora qui. A combattere, e a soffrire, contro tutto e tutti. L'unico vantaggio é sicuramente la resistenza psico-fisica che ho maturato. Credo di avere una forza interiore che pochissimi possiedono. Molti al mio posto non avrebbero retto, e sarebbero sicuramente già impazziti. Oppure si sarebbero già suicidati. Io riesco ancora ad avere la lucidità mentale, la Ragione mi tiene vivo. Ma ha davvero senso tutta questa vita? Perché devo vivere così?
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