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Dedica a cui stai rispondendo
Avresti compiuto diciassette anni nel 2007, diciasette... ti saresti svegliata, e accendendo il cell, avresti trovato un mio sms dove ti facevo gli auguri di compleanno, affermando che adesso anche te eri vecchia come me, e alla fine sempre, la scritta del bene che ti voglio. Mi avresti risposto, con parole dolce, come hai sempre fatto, e anche se siamo così lontane ti avrei sentito vicino a me.
Adesso invece, posso inviare messaggi ad un cellulare spento, aspettando invano una rispostache non arriverà mai.
Sono passati ormai cinque mesi da quando, tua madre mi ha chiamato per darmi la notizia della tua morte... ho pianto, ho pregato, ho sperato, che non fosse vero, che fosse un brutto sogno, ho rivolto le mie preghiere a Dio, sperando che mi ascoltasse, l'ho implorato di non portarmi via anche te... ma invano sono servite le miei preghiere e le miei lacrime. Non doverti piangere per paura della reazione dei miei genitori... piangerti in silenzio, piangere nella notte...
Tremendo è stato ritornare alla solitudine, che quel giorno mi ha stretta nel suo abbraccio mortale, è strano di come mi sia affezionata a te, pur non avendoti mai abbracciata, ma abbiamo trascorso tutti i giorni da quando ci siamo conosciute a scriverci, in continuazione, quindi era come averti qui, e il dolore è stato altrettanto forte.
E' sempre stato parte di me, quello di affezionarmi troppo velocemente e troppo appassionatamente alle persone, provo per loro subito affetto, indipendentemente dal sesso della persona e del rapporto che avranno con me, che sia amicha/o, fidanzato, non c'è differenza per me, do tutta me stessa, e il più delle volte, rimango ferita... ferite che non si rimargineranno. Prima pensavo che fosse un pregio, questo, ma ora credo che sia il peggiore dei miei mali.
Le giornate trascorrono monotone, qunate volte ho voglia di sentirti, di vederti, vorrei prendere le foto e guardarle, leggere le lettere e i messaggi, ma non riesco, ho sempre pensato che arginando tutto quello che mi provcura dolore, mi avrebbe aiutato a soffrire di meno, non è vero, più cerco di dimanticare più i pensieri riaffiorano. Ne sono consapevole, ma continuo.
Certi giorni, riesco a parlare di lui, senza piangere, con estrema freddezza... più correttamente, con facilità... come se non fosse morto, ma basta un minuto di silenzio, e torno a pensarci con rabbia e dolore... invece con te è diverso... non riesco ancora a parlarne senza versare lacrime.
Forse è troppo presto... non lo so, ma gli eventi sono soppraggiunti tutti molto velocemente in periodi troppo brevi perchè io riesca a farmene una ragione.
Erano passati solo un anno e sei mesi da quando lui mi aveva lasciato, quando tu te ne andasti.
Darei la mia vita per poter tornare a cuei giorni.
Darei tutto per poterti riabbracciare, solo una volta, una volta soltando, un abbraccio infinito.
Sarei morta per voi... ma il destino ha deciso diversamente.
Non so se provo più rabbia o dolore... credo che sia un misto di tutte e due.
So solo che quel sentimento è sempre vivo in me, tenuto fermo, soffocato dentro di me, per non dimenticare, per non smettere di soffrire.
Non poterti stare vicino, aiutarti, asciugare le tue lacrime, sostenerti nei momenti di dolore... come facevamo, come abbiamo sempre fatto.
Non smetterò mai di amarti amica mia.
Non vi diementicherò mai amici miei.
Siete e sarete sempre delle persone speciali.
Ma mi rendo conto, che nemmeno queste frasi, mi sono servite per provare un pò di sollievo... ho smesso di sorride da molto tempo ormai, ho smesso di vivere, non so se troverò mai qualcuno in grado di insegnarmi l'amore per la vita, facendomi sorride... no, non lo so... chissà poi se lo voglio.
Quello che però mi ha sconvolto di più, e stato sapere, che forse non sei morta... non sapevo cosa pensare... Se ti fossi presa gioco di me, dei miei sentimenti, ma ogni qualvolta rammentavo le tue parole, mi sembrava impossibile da credere.
Ma non riuscivo a dare una spiegazione coerente... posso capire, che una madre, avendo scoperto quello che eravamo, ci abbia allontanato, perchè noi pensavamo di aiutarci, ma invece, stavamo affondando insieme... ma arrivare a mentirmi e dirmi che tu sei morta... no non lo trovo possibile...
Una parte di me, se sapesse che sei realmente viva starebbe meglio... l'altra come è da sempre...[06-2007] sembra impossibile da credere, convinta del fatto che queste cose posso accadere solo nei film, dove un inizio, sviluppo e conclusione sono gia state prefissate, dove si sa come si svolgeranno i fatti. Invece, mi accorgo con estrema incredulità che questo non è un film, ma la mia vita, una vita che non ho mai smesso di odiare e di vivere all'estremo, rischiando sempre e comunque, mettendo in pericolo la mia stessa vita più e più volte.
Ho smesso di arrovellarmi la testa per questo paragrafo, dove tu soggiorni, non voglio pensare ai "se" ai "ma" ai "perchè" che si mescolano nella mia testa, sono riuscita a dire basta alla moltidudine di domande, ho dato una risposta chiara e decisa, che rimane ferma nella sua integrità.
Tu sei morta il 18novembre 2006 per overdose.
Questo è quanto, il resto dei dubbi, dei quisiti, rimane marginato, e gli occhi porgono solo una frettolosa attenzione per constatare se sono ancora vivi e pulsanti, lo so, ma gli occhi passano oltre.
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