Da un quaderno di Stefano...
" Tutti hanno un obbiettivo in questa vita. Ognuno si prefissa una meta da raggiungere.
Non lo so, a volte mi sembra di essere l' unico a non sapere ancora il bersaglio a cui puntare, la strada da percorrere.
Ce ne sono così tante. Come faccio a capire quale sia quella adatta a me?
Un film esprimeva un concetto del genere, mi sembra. O è la memoria che mi inganna?
Io non so cosa voglio diventare, non è ancora tutto chiaro, les joux ne sont pas faites.
Sono sicuro però di non voler vivere questa vita con l'orologio in mano, in preda a mille impegni, a mille faccende da sbrigare che alla fin fine ti distolgono da quella che è l' essenza della vita. Una famiglia, dei bambini che giocano, che ti vengono incontro e ti imbrattano la camicia con le dita sporche di pennarello.
Ci sono cose che io non voglio perdermi.
Il sorriso di lei quando si sveglia, la sua faccia stupita quando prima di addormentarsi trova una sorpresa sotto il cuscino, l' amore con cui mi guarda.
Per me è sentirmi felice che conta.
Guardo mio padre e non lo capisco.
Per creare quello che definisce il "suo impero" si è perso troppe cose. Le vacanze con la famiglia, i miei successi ed insuccessi, tutto.
Ed ora non capisce perchè io non voglia diventare come lui.
è semplice. Io nella mia vita non voglio correre, non voglio passare da un aereo all' altro. Io voglio andare a piedi, voglio assaporare le piccole cose.
Dall aereo non riesci a vedere quello che accade, ti perdi le partite, le cene con gli amici, non riesci a vedere cosa combina tuo figlio, cosa fa tua moglie.
Io non ho obbiettivi prefissati e a detta degli altri sbaglio ma io credo di no. Voglio prendermi il mio tempo perchè non c'è niente di peggio che rendersi conto di esserti perso avvenimenti che non torneranno più.
Un anniversario, la recita di tuo figlio.
io voglio respirare piano...e guardare bene la vita intorno. "