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Forse Iris rimaneva aggrappata al rumore delle gocce d'acqua che percuotevano, intermittenti, l'acciaio del lavello della cucina.
Era l'unico suono che riusciva a raggiungere la camera, attraversando, sicuro e certo, l'oscurità di quella notte, terribilmente silenziosa.
Le palpebre di Iris erano chiuse.
Gli occhi aperti a scrutare la propria esistenza.
Nessuno, intorno, per poterla giudicare.
Nessuno a sfiorarla per accompagnarla fino alla mattina.
Si immaginava il lento formarsi della goccia.
La crescita ed il distacco.
L'infrangersi e lo spezzarsi in una miriade di piccole parti.
Disegni astratti, che si trasformavano e scomparivano, per poi rinascere, diversi ed incessanti.
Di nuovo.
A scandire il tempo e farla ballare una lenta danza col passato, ritmando i suoi pensieri.
Il sapore della nuova libertà sconfinava in una devastante sensazione di solitudine, che non le permetteva di adagiarsi nel sonno.
Le sembrava così illogico, pazzesco, eppure, in quell' istante, le mancavano le mani di lui, il respiro, la voce, i gesti ripetuti, la noia di un rapporto finito, che non aveva più niente da gridare.
Forse, col tempo Iris avrebbe capito che non era così strano provare queste sensazioni e non lo sarebbe stato fin quando nuove emozioni l'avrebbero travolta.
L'allungarsi del corpo per distendere i muscoli, rattrappiti ed infreddoliti dall'insonnia, la portava ad occupare lontani spazi nel letto, che non riusciva, ancora, a percepire come propri.
Troppe volte si era trattenuta in quei movimenti per non svegliarlo.
Nella bufera, dilagante nel cervello, ondeggiava un misto confuso fra la felicità per la nuova esistenza e l'amarezza per ciò che era stata la loro storia e quello che, cambiando gli eventi e le personalità, avrebbero potuto costruire insieme.
La fantasia, le speranze, le paure spesso percorrono sentieri molto lontani dalla realtà, alimentando l'illusione di improbabili cambiamenti, trascinando e rinviando la decisione di troncare un rapporto.
Sono, tuttavia, sempre la fantasia, le speranze, le paure che fanno intraprendere nuove strade, col rischio di imboccare uno dei diversi bivi dell'esistere nel presente, quelle che portano fino alla completa estraniazione dal proprio essere qui ed ora, costringendoci a disegnare, con tratti incerti, la nostra felicità in un futuro immaginario, lasciandoci nell'inquietudine del non sentirsi realizzati e nel malinconico rimpianto di non aver saputo sfruttare il passato.
Completamente avvolta nel piumino, Iris tentava di proteggersi dagli eventi, dai sussurri, dagli spifferi gelidi dei pensieri.
Quanti attimi trascorsi insieme, tanti da formare il racconto di anni di vita.
Aveva pensato fosse più facile cancellarli con un unico colpo di spugna, per evitare il timore di ricordarli con rabbia o con amore, di restarne coinvolta nuovamente.
Non voleva affrontarli.
Aveva paura delle proprie reazioni nello scorrere le immagini del loro primo incontro, delle risate, della complicità, delle incomprensioni e delle liti, del silenzio, trascinato troppo a lungo.
Non voleva ribadire alla mente di aver vissuto inutilmente finora, di ammettere la propria sconfitta, di sentirsi una tabula rasa su cui nessuno ha mai scritto.
Percepire ora che non è mai stato vero quel cullarsi in un amore intenso, che era solo una illusione, rivalutare con nuova ottica ogni gesto compiuto, ogni parola, ogni emozione passata, può essere deleterio concepire di aver fallito completamente.
Iris cercava di sfuggire dai tentacolari abbracci del passato, rotolandosi, nervosamente, fra le lenzuola, fissando il lampeggiare rosso dell'orologio, aspettando il giorno.
Non ci riuscirà mai.
Dovrà imparare, e non è facile, a lasciarsi andare con serenità nei ricordi, gustandone ancora i profumi, quelli dolci e quelli acri.
Basterà rendersi conto di non aver sbagliato, di aver affrontato, nel miglior modo allora possibile, le scelte che, in ogni momento, la vita le aveva presentato.
Quel bacio resta fantastico.
Quel correre insieme verso il sogno di un avvenire non perde, adesso, il sottile piacere vissuto, solo perché le mete si sono diversificate.
Le follie, compiute con gli occhi scintillanti, non si trasformano, alla luce delle nuove circostanze, in atti sconsiderati e senza senso, ma restano indelebili a dar valore alla propria esistenza.
Le incomprensioni non si trasformano in scuse per giustificare la fine di un rapporto, per svalutare le esperienze vissute insieme nel bene e nel male.
I litigi rimangono solo l'esternazione di un disagio divenuto insopportabile, che ha portato alla scelta di chiudere un percorso insieme.
Ci sono nuove vie da percorrere con altri compagni.
Non si può pensare di trasformare il passato con la mentalità, l'esperienza, il modo di percepire che abbiamo nel presente o che, addirittura, pensiamo di acquisire nel futuro.
Il passato va osservato serenamente, mentre stiamo gustando l'adesso e ci muoviamo verso il poi.
Non so se Iris ci riuscirà mai, non so se il sonno la raggiungerà solo per l'estrema stanchezza.
So che tutto cambierà quando accetterà che un nuovo abbraccio allontani la sua solitudine.
La vita propone nuovi quesiti e non sai quello che verrà,vincerai la tua guerra personale?
Forse Iris, forse... ..
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