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"Non me ne frega da chi ti fai accompagnare, tanto ti riempio di botte da lasciarti morto per terra". Questa una delle tante minacce subite per due settimane da uno studente sedicenne del liceo Einstein di Milano: a farle, un suo coetaneo e un diciottenne, che pretendevano la restituzione di denaro che secondo loro la vittima avrebbe rubato. Minacce ripetute di persona, accompagnate da buffetti intimidatori all'uscita di scuola, ma anche via sms e via chat.
E così, spaventato, la vittima delle minacce ha chiesto aiuto ai genitori, che si sono rivolti alla polizia. Martedì i due ragazzi, entrambi incensurati, sono stati arrestati nei pressi del liceo dagli agenti del commissariato Monforte Vittoria. A incastrare i due indagati è stato il sedicenne, che li ha attirati in una trappola.
Gli arresti sono stati eseguiti intorno alle 13.15, quando al liceo scientifico Einstein è suonata la campanella della fine delle lezioni. La vittima aveva un appuntamento con i due bulli fuori dalla scuola, per consegnare loro 30 euro. Dopo lo scambio del denaro, sono intervenuti gli agenti, che hanno bloccato i due estorsori.
I poliziotti hanno monitorato la situazione per una settimana, poi hanno organizzato la trappola. In manette sono finiti un diciottenne disoccupato, per il quale ora sono stati disposti i domiciliari, e uno studente di 16 anni che frequenta un altro istituto e che ora si trova nel carcere minorile Beccaria. I poliziotti, a quanto si apprende, sono rimasti molto colpiti dal fatto che i due indagati non abbiano mostrato di essersi resi conto del reato che stavano commettendo.
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