Fa freddo Enrico.
Fuori e dentro di me.
Sento che si sta avvicinando il Natale. E tu mi manchi. Sempre.
Oggi sono venuta a trovarti al cimitero. Camminavo sotto la pioggia. Ad occhi chiusi. Non occorre camminare con gli occhi aperti lì; conosco a memoria il numero di passi che devo fare per arrivare al punto esatto in cui tu ora riposi. So come devo camminare per arrivare fino a te anche tenendo occhi chiusi.
E oggi, camminando sotto la pioggia ho chiuso gli occhi... e son arrivata a te...
Mi son seduta sul bordo di marmo e ho guardato la tua foto.
L'ho toccata. Ho toccato quel cuore di marmo. Il mio primo regalo per te. L'ho toccato. Ed era freddo. La tua foto era fredda. Il marmo era freddo.
Ho sentito una strana sensazione amore. Ho guardato quella buffissima statua di Babbo Natale che ti ho portato domenica. E ho pensato a come sarà questo Natale.
Un altro Natale senza di te.
Un altro Natale in cui tutti saranno felici.
Un altro Natale in cui la gente a cui interesso si preoccuperà per me.
Perchè sanno che non sopporto il Natale.
Perchè sanno che il Natale era il giorno che più amavo.
Ma sanno anche che ho perso te proprio in quel giorno.
E non riesco più ad amarlo il Natale.
In fondo è un giorno come un altro...
E invece no... E' inutile che io continui a ripetermi questa frase così stupida. Non convinco nessuno. E non convinco me.
Non sopporto il Natale.
E non lo sopporto solo perchè tu non sei qui con me.