E' la seconda dedica che scrivi Enrico.
La seconda in poche ore.
Sto male. Sto dannatamente male.
Non sopporto la felicità della gente in questi giorni.
Sì, Enrico, la mia è solo invidia.
Invidio la gente che trascorrerà le feste in serenità.
Non sono mai stata una persona invidiosa. Ma forse in realtà non ho mai sentito il bisogno di esserlo.
Ma oggi non riesco a fare a meno di pensare a te.
E non riesco a non essere invidiosa osservando un bimbetto che incuriosito guarda la vetrina di un negozio di giocattoli tutta addobbata per Natale.
Non riesco a non essere invidiosa quando, all'interno del negozio, la ragazza che è in cassa prima di me dice alla commessa:"Se al mio ragazzo non piace, posso venire a cambiarlo?".
La invidio. Invidio quel bambino. Che con quegli innocenti occhi non ha ancora visto la sofferenza.
E invidio quella ragazza. Perchè lei stasera tornerà a casa e magari riceverà una telefonata dal suo ragazzo.
Perchè lei, il Natale lo passerà con lui.
Forse dovrei smetterla di piangermi adosso.
Ma credo fortemente che chi non ha provato questo tipo di dolore non potrà mai capire.