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Nonno.
Avrei voluto dirti tante cose...
Una lacrima solca il tuo viso logorato, per un istante solo prima di chiudere per sempre i tuoi occhi azzurri come il mare artico.
Quegli occhi, che hanno visto la guerra, l'orrore, la fame, l'ingiustizia ma anche la speranza e la nuova vita.
L'anziano guerriero è stanco, sfinito dalle lunghe e dolorose prove della vita. Il buio è arrivato in quello scomodo letto di ospedale.
L'ultima lotta è stata l' Alzheimer. Maledetto ladro. Ti ha portato via tutto, le parole, la memoria, i ricordi, i pensieri, i movimenti... senza chiedertelo ti ha rubato il tempo e l'ultimo respiro. Agli occhi di alcuni non eri piu' una persona, un essere umano..degno di vivere e di provare emozioni. Ma non agli occhi di chi ti ha voluto bene sinceramente e di chi ti ha amato.
Ma che ne sanno loro di che cosa è l'Alzheimer e di cos'è la dignità umana???
Ti vedo ancora con gli stessi occhi di quando ero bambina, come quando mi prendevi per mano nelle domeniche di primavera e mi portavi a raccogliere i fiori di campo e le rose selvatiche di maggio. Eri semplice e pieno di amore per me e di rispetto per gli altri, anche per quelli che negli ultimi tempi si sono rivelati per quelli che erano, dei vigliacchi che vedevano solo la malattia nel tuo corpo e che non riuscivano a sopportarla. Da ammalato, sei rimasto una grande persona anche di fronte a quelli che non hanno avuto coraggio di starti vicino e pensavano che la morte sarebbe stata una soluzione piu' dignitosa rispetto a quella di combattere giorno per giorno una malattia, anche se lei era piu' forte e ne sarebbe uscita vincitrice. Non sapranno mai cosa è il vero coraggio e il vero amore...non conoscevano il guerriero... tu soffrivi, sei rimasto fino all'ultimo, perchè sapevi che ti volevamo bene anche nel tuo dolore e che mai nessuno di noi ti avrebbe abbandonato e lasciato solo. Noi ti stavamo vicino, ti donavamo forza.
L'Alzheimer: grida strazianti tra il dolore fisico e il triste delirio alternati a momenti di serenità, di assenza mentale, di emozioni infantili e pochi attimi di lucidità.
La lotta è finita e tu adesso riposi.
Ricordero' per sempre l'indifferenza negli ospedali e la mancanza di sensibilità e di rispetto degli infermieri per una malattia che si manifesta in forme terribili e colpisce psicologicamente anche chi la vive da spettatore e non puo' fare nulla.
Potevamo darti solo tutto il nostro amore.Insieme.
Non ti abbiamo mai lasciato solo, mai.
Dormi nonnino mio.
Non sei morto. Sarai per sempre vivo nel mio cuore.
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