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Un uomo normale.
Guarda, attraverso le lenti appannate dei suoi occhiali alla moda, il lento, sinuoso scorrere del corpo di Chiara, che passa fugacemente davanti alla scrivania, che lo sta seppellendo in ufficio.
Una catasta di cartelline colorate, ordinate sulla sua destra, gli impedisce di vedere bene quella profonda scollatura.
Veramente bella questa ragazza, un sogno biondo per la sua mente spenta.
Il sole crea riflessi sullo schermo del monitor e accentua la noia di questa giornata.
Non vuole sentire il telefono che squilla impertinente e fastidioso.
Vorrebbe solo afferrare quella nuvola, nera e carica di energia, che oscura il monte lontano, là oltre la finestra, e farsi condurre via, lontano, con rabbia.
Vorrebbe, ma non lo fa.
Ci mancherebbe altro!
Ama solo pensarlo.
Si crogiola nelle sue certezze, nei piccoli gesti ripetuti.
Come un bambino, che preferisce guardare ripetutamente il solito cartone animato, per la paura, affrontandone uno nuovo, di non avere il controllo degli avvenimenti che si succedono, anche lui si ferma e avvoltola e rivoltola in eterno il piccolo, sempre uguale, consunto, gomitolo di lana della sua vita.
Alle volte tradisce sua moglie, ma lo fa vigliaccamente e a pagamento.
Oppure spegne la luce e chiude, semplicemente, gli occhi, facendo l'amore con lei e sognandola diversa.
E' bravo a dire "ti amo", ma non ha il coraggio di ammettere che avrebbe voluto ben altro.
Si sente talmente inerme e insulso che teme che nessuna altra donna proverebbe desiderio per lui.
Una coppia che continua a stare insieme solo per il terrore di quello che riserverebbe un futuro ignoto, per mancanza di fiducia nel loro essere e nelle loro possibilità.
Si impegna a fondo nel tentare di distruggere tutto quello che lo circonda e che profuma vagamente di quell'odore che porta il vento, che vuol trascinare via con la sua potenza il grigiore del suo cervello.
Odia vedere i gesti, sentire le parole, gli appelli, i messaggi così pungenti, ma sereni, di quelli strani esseri alieni che cercano di parlargli.
Sente che hanno ragione, anche se non li capisce, ma non può accettare.
Deve respingerli, affogarli, allontanarli perché lo fanno sentire male, gli attanagliano la gola con i loro pensieri e lui, invece, vuole rimanere così, beato nella sua tranquilla infelicità.
Ha un figlio bellissimo e intelligente, che gli serve per mostrare agli altri quanto è bravo come padre, ma comincia a non sopportarlo più.
Si permette di contraddirlo anche in presenza di amici!
Sul lavoro ha la battuta pronta, parla continuamente di sesso, delle grandi scopate fatte, ingigantendo il palloncino del suo racconto, continuando a soffiare, soffiare fin che non scoppia e provoca la sotterranea derisione degli altri.
Non ha il coraggio di ribattere ai suoi superiori, ma viene ritenuto molto bravo nel tenere a bada gli extracomunitari, che lavorano nella ditta.
Ha una grinta feroce e con loro riesce a liberare tutti i suoi istinti repressi.
Come gli piace dimostrare la sua superiorità!
I suoi occhi trasudano piacere mentre usa gratuite violenze.
Un'altra delle sue maggiori soddisfazioni è riuscire con la sua nota astuzia a superare sulla destra una lunga fila di macchine e con abilità sfrecciare via davanti a quei fessi che attendono.
Piccole, grandi emozioni che lo fanno sentire vivo, che fanno notare la sua presenza, perché solo comportandosi come un inutile insetto fastidioso riesce a far vedere agli altri che esiste.
Alle volte si infervora in discussioni sul calcio, sulla libertà, sull'esigenza di cambiamenti, sull'amore, su come rivoluzionare il mondo, sul
perché siamo qui, chi siamo realmente, dove andiamo e lui ha una risposta sicura a tutto.
Non capisce la filosofia, i ragionamenti assurdi che pretenderebbero di mettere in discussione le sue certezze.
E'sicuro che non si drogherà mai, che non ucciderà, che non violenterà, lui non diverrà mai un ladro o, peggio che mai, un terrorista.
Certe volte tentano serenamente di spiegargli che forse in particolari circostanze, forse spinto da avvenimenti terribili, dal diritto alla difesa propria e dei propri cari, per assurdo potrebbe arrivare perfino ad uccidere.
Sono dei pazzi!
Non li fa nemmeno continuare, lui è buono e nel giusto e Dio lo sa.
I cattivi sono gli altri.
Solo che ha, dalla nascita, come un enorme macigno, in precario equilibrio sul suo cervello, che lo rende eternamente insoddisfatto e malinconico.
Un macigno che sicuramente è stato messo da qualcuno.
Ma non vuole né spostarlo, né sapere chi l'ha messo.
Ha troppo timore di scoprire di essere completamente diverso.
Ha il terrore di accorgersi di poter essere anche lui un alieno come quelli.
Meglio schivare la vita, mai amare un amore di luce propria.
meglio essere vigliacco che vivere veramente.
Lui é buono e saggio i cattivi o gli irresponsabili sono sempre gli altri.
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