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Si muore per un niente, si vive per il tutto. Si amano gli ideali, quelle idee che noi abbiamo in testa. Poi, piano piano, ci accorgiamo che era tutto un illusione. Che ci siamo immaginati tutto, che quello che noi amavamo, che ciò in cui non credevamo non era altro che un illusione, una nostra idea.
A volte mi sento abbandonata a me stessa, mi sento sola, mi sento stanca. Forse queste sensazioni sono tipiche di tutte le adolescenti, eppure io non sono come tutte le altre, l?ho sempre detto di essere diversa. O forse sono esattamente come loro?? Forse assomiglio davvero a quel tipo di persone che odio tanto??? Forse ciò che odio è solo un riflesso di ciò che ho dentro io, o forse odio ciò che non sarò mai.
Dio che confusione, quanti pensieri.
Fa così male pensare, eppure io non faccio altro che pensare e versare lacrime. Lei mi ha abbandonata, semplicemente un giorno mi ha voltato le spalle e io non potrò mai dimenticare l?immagine di loro due per mano e io indietro. È un immagine che mi torna sempre in mente, come mi torna in mente l?anno di m**da che ho passato. Un 2007 da schifo, niente amiche e niente ragazzo. Ma a me fregava ben poco del ragazzo, il mio pensiero fisso era lei. Quante volte ho pianto, quante volte ho scritto di lei. È passato più di un anno eppure io sono ancora qui a piangermi addosso. A ricordare e inevitabilmente a soffrire. Pensando al mio passato, piango.
Ma poi mi rendo conto che si, il 2007 ha fatto schifo, ma mi ha reso anche tanto forte.
Ho affrontato un sacco di cose, le ho superate da sola, senza nessuno accanto. Ho lasciato Lui con le mie forze e ho affrontato il dopo da sola, ho affrontato la decisione tra quei due da sola, senza di lei. E ne sono fiera. Sono anche uscita da quel terribile tunnel chiamato autolesionismo, o forse non ne sono uscita per niente. Perché forse da queste cose non ne se esce mai. Resta sempre una ferita nel cuore, una cicatrice che può ricominciare a sanguinare in ogni momento. Ed è questa la mia paura: che le ferite possano ricominciare a sanguinare.
Certo ora non sarei sola ad affrontare il dolore, ma la paura c'è lo stesso. Dio come mi manca... la rivoglio indietro, rivoglio i mie anni felici con lei, rivoglio le risate, i pianti, le litigate che finivano dopo cinque minuti. Rivoglio tutte quelle ore al telefono a spettegolare della giornata appena trascorsa.
Ora passo ore al telefono, ma non è suo il numero quello che compongo. eppure l'istinto di raccontarle le cose c'è sempre. Quando qualcuno dice: "Chi è la tua migliore amica??" io rispondo: "Lei". Perchè, malgrado il tempo che è passato, Lei lo è ancora. è ancora la mia migliore amica. Probabilmente lo sarà per sempre. Sono talmente attaccata a lei, mi manca così tanto. Perchè proprio io?? Tra miliardi di persone che abitano questo pianeta, proprio io ho dovuto perdere la mia migliore amica, l'unica cosa bella che avevo nella vita. Ho perso quegli occhi azzurri che tante volte ho asciugato, ho perso quella sua tosse nervosa, ho perso la sua puntualità, il suo modo di fare un po' perfettino.
Ho perso tutto questo e non so perchè. E fa male...vorrei almeno avere una motivazione in mano, qualcosa di concreto.
Qualcosa da raccontare a chi mi chiede cosa è successo, qualcosa da raccontare al mio cuore quando piange di dolore. Ma non ho niente, una spiegazione Lei non m l'ha mai data e sono consapevole del fatto che non me la darà mai. Ormai di tutti quegli anni non mi resta niente, se non dei semplici ricordi che il tempo sbiadirà.
Ma l'affetto no, quello rimarrà intatto, chiuso nel mio cuore, protetto.
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