Dedicata a te,
metafora della mia esistenza.
Ricordo ancora il treno che mi ha allontanato. Tra i viaggiatori intorno, sentivo un sottofondo ronzante di discorsi.. Chissà, forse era soltanto il riecheggiare di tutte le parole che mi sono rimaste fra i denti. Essere pronta a rischiare. Sentirsi abbastanza grandi. Io per poterti dire che ti amo. E tu per sentirtelo dire.
Vorrei che fossi con me, per vedere insieme alcuni posti, certi paesaggi e certi colori, per regalarci una sera davanti all'oceano, per stupirsi anche del consueto e parlarne con passione.
Al ritmo del mio amore per te si svolge la debole vita, appendice di un pensiero più alto, come vana emozione di una poesia.
I nostri cuori sono sposati con la pioggia, la notte. Ed il mare. Ed è proprio qui che stanotte ti ho sognato. Io stavo seduta su una roccia da un tempo indefinito e guardavo. Guardavo te, camminare sulla spiaggia. Ridevi ed apparentemente non pensavi a nulla; con il volto seminascosto osservavi l'acqua. Avrei voluto gridarti qualcosa ma le mie labbra erano rigide. Avrei voluto sfiorarti per un istante ma eri troppo lontano. Trovai però il coraggio di seguirti, di starti vicino, di proteggerti.
Mi sono svegliata che ti avevo ancora in testa.
So che a volte sei dubbioso, esitante. Che avverti il desiderio di trovare un appiglio saldo e sicuro con il timore di cercarlo ed il brivido di esporsi. So che capita che tu non sappia spiegarti o che non possa spiegarti, che non vuoi che qualcuno ti chieda da dove vieni e dove stai andando, che speri di essere custodito. Desideri qualcuno che perdoni senza alzare la voce, che non ti veda se non vuoi..
Perchè tu sei bello e luminoso; veloce, spaventato, nitido e antico. Lussureggiante come una foresta equatoriale.
Ascoltami. Io ci sono. Voglio assecondare con tutta me stessa la forza che mi spinge verso la tua anima. Solo per te. Tua.