L'invio delle risposte è gratuito, le informazioni del mittente sono opzionali.
CATEGORIE
L'invio delle risposte è gratuito, le informazioni del mittente sono opzionali.
Dedica a cui stai rispondendo
Mi è tornata in mente Redondo Beach, quartiere di Los Angeles.
Redondo Beach è uno dei capolavori di Patty Smith presenti sul suo disco di esordio. Redondo Beach è anche, e soprattutto, una delle città che compongono Los Angeles.
Ho vissuto lì diverse volte a casa di mio cugino, a 100 metri da dove giravano Beverly Hills, pochi chilometri dove giravano sulla costa Bay Watch, posti stupendi ma quando esci da casa, non sai se vieni rapinato e se ci rientri...
Fui trascinato lì, da mia cugina, per passare una domenica mattina in compagnia di alcuni carissimi amici (suoi), e per mangiare la specialità del luogo: granchi. Mi ritrovai così in compagnia di un?allegra famigliola del nord Italia, in una specie di capanno di pescatori costruito così come un americano medio, anzi, peggio: un losangelino medio, può immaginarsi che possa essere un capanno di pescatori. Tutto in plastica, comprese le tavolate in finto legno.
Ora, non vorrei farvi pensare male. La compagnia era fantastica: la famigliola era composta da una signora sulla sessantina, firmata dalla testa ai piedi, che guardava il posto con orrore, ed insisteva a parlare con la gente locale in un italiano che, anche a me, appariva decisamente incomprensibile. Due figlie, una di genere lesbo-militante e l?altra, immagino per reazione infantile alla sorella, finto ninfomane da combattimento, ma forse esageravo per colpa dei miei ormoni impazziti, vedendola mi sembrava tutta salute e curve e i miei occhi pendevano dalle sue labbra purtroppo per la mia adolescenza sfrenata.
C?era un giovane e simpaticissimo fratellino adolescente, che ci deliziò con scariche di rutti durante il pasto e io a far finta di niente che gli avrei smollato un cartone da farlo addormentare?. Tutti rimasero oltremodo colpiti dal fatto che fossi quasi meridionale, del resto capelli lunghi, lisci,biondi e occhi chiari mi confondevano bene tra i locali, ma giunsero a perdonarmi questo ?difetto?, considerando la italo-californietà di mia cugina, loro amica. Aggiungete che era pieno agosto, e la temperatura sui quaranta gradi all?ombra, ed avrete la perfetta domenica mattina estiva che chiunque di noi sogna di poter passare un giorno...ovvio che scherzo??
Ci furono serviti i granchi. I simpatici animaletti erano vivi, in uno di quei secchi che normalmente utilizziamo per metterci l?acqua saponata quando laviamo i pavimenti, con le chele legate da un nastro adesivo. La divertente procedura, alla quale l?adolescente brufoloso che si esprimeva con diverse tonalità di rutti si dedicò con lo stesso entusiasmo con il quale l?avvocato Taormina difende un pluriomicida che ha ucciso con un coltello da cucina l?intera popolazione di un paesino dolomitico, consisteva nelle seguenti fasi che ora descriverò. Prendere a mani nude il simpatico animaletto dal secchio (che, a giudicare dalle incrostazioni, era stato realmente utilizzato per lavare in terra fino a pochi minuti prima), per poi lanciarlo con gioia in un altro, adiacente, pieno di acqua bollente. Ivi lasciare l?animaletto crepare di un?istantanea morte, poi recuperarlo con apposito mestolone fornito dagli stessi proprietari del locale. Una volta trasferito sul proprio piatto, sfasciare il defunto con un martelletto gentilmente fornito in dotazione, procedere ad una veloce autopsia dello stesso, di modo da giungere alle parti commestibili, ed infine gustare, sempre a mani nude, il prelibato piatto per il quale eravamo giunti nell?amena località.
Pensate soltanto che ero un animalista convinto e quasi del tutto vegetariano e mi sentivo quasi male a torturare e uccidere quei poveri animaletti in diretta, non solo ma avevo promesso a mia cugina che non avrei fatto mai nessuna polemica in cambio di ottime referenze da parte sua con Liza, la ragazza più bella che avessi visto in vita mia e sua intima amica?.
La famigliola si lanciò sulla descritta procedura con una tale allegria e gioia che il primo secchio terminò mentre io, ancora al primo granchio, osservavo con stupore le sue interiora, interrogandomi su quali fossero le sue parti realmente commestibili. Terminata la raffinata degustazione del primo animaletto, iniziai ad avvertire una lieve repulsione salire dalle interiora. Le mie, stavolta. Devo ammettere che quel simpatico odore che giungeva dai miei stessi polpastrelli, che potremmo metaforicamente definire di cloaca, non aiutava molto. Quando il secondo animaletto fu imposto nel mio piatto dalla loro figliola presunta ninfomane- non so se più sconvolta dal fatto che non avessi ancora divorato mezzo chilo di granchi o dalla circostanza che il mio sguardo non si soffermava sufficientemente sulle sue tette generosamente esposte, iniziai ad avvertire una strana sudorazione fredda scendere per la mia schiena. Quando scappai velocemente verso i sanitari della locale capanna dei pescatori, l?allegra famigliola non riuscì a nascondere tutto il suo stupore.
Mi portarono sotto casa e mi trovavo in uno stato pietoso, bianco come la cera e con lo stomaco a forma di vite, ma lo sguardo famelico della figlia nei miei confronti era sempre costante e si offrì spudoratamente di accompagnarmi fino su a casa in quel momento poco comprensibile.
Mio cugino aprendo la porta mi guardò quasi spaventato, ero bianco come un fantasma ma hallowen era ancora lontano mesi?mi sentì sano e salvo solo quando mi serrai in bagno?..
Loving, Bob
© 2001-2021 by SCRIVILO - Tutti i diritti riservati
p.iva 01436330938