Nel mezzo del cammin di nostra vita..
Già mi sono smarrito, ho smarrito la retta via. Ma retta per chi? per me o per mio padre? Oggi mi ha detto, rassegnato, vai, vivi la tua vita
Che significa? che quella che ho vissuto finora non era la MIA vita?
Un carro di ferraglia arrugginita mi è caduto addosso. La galleria sotterranea ha ceduto, un costone di parete m'è franato addosso
Perchè schiacciare il prossimo con i sensi di colpa? Non so più nulla, non so trovarmi.. un turbine di sabbia rossastra essica le mie grida che si perdono nel frastuono dei venti
Io muto, continuo a brancolare e barcollare, duro come cava di marmo non cedo, non cado, mi svuoto, ma rimango saldo su me stesso
E non ho nessuna attenuante, non so prendermela con il destino cinico e baro, o con gli altri
Lo trovo patetico.
Solo, solo non riesco a sbrogliare la matassa.. dov'è il sentiero che mi può ricondurre sulla retta via?
Ho deragliato ma da dove? ero finito su un binario morto? Potrei recidere ogni legame; potrei ricominciare
Non lo so; dove finiscono le mie insicurezza ed iniziano le mie legittimazioni aspirazioni?
Addietro, nella lunga scia di giorni sfocati e notti stralunate, risalendo la corrente, chi incontrerei? quale volto? Ho paura di alzare quel velo
Chi vedrei? Me o Lui?