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Dedica a cui stai rispondendo

Ciao nonna,
ti scrivo perché come ti avevo detto del tempo fa ?è più facile scrivere che parlare.?
Quando scrivi nessuno ti puo? interrompere.
Nessuno si puo? intromettere.
E nessuno puo? vedere che faccia stai facendo.
Che vita è la vita nonna.
Ma lo sai quante me ne sono capitate da quando mi hai lasciato qui?
Sì che lo sai, vero?
Da lassù, mi vedi anche mentre scrivo questa lettera.
E forse ora sei dietro di me e la stai leggendo.
Nonna, non so nemmeno io perché ho deciso di scrivere questa lettera.
Voglio dirti tante cose ma non riesco a tirarne fuori nemmeno una?
L?altro giorno mentre mi guardavo allo specchio mi sono ricordato di quell?estate di un po? di anni fa.
Eravamo in cucina io e te? Tu cucinavi come al solito le tue cose? un po di sugo e la pasta che condivi sempre con il parmigiano?quanto ti piaceva..
Avevi la tua paletta in mano e come sempre eri contenta di ciò che facevi!
Quanto mi piace questa immagine di te, nonna.
E io mi lamentavo perché non sapevo che fare?
Quanto eri mitica!!
Nonna? 3 anni sono passati da quando te ne sei andata?
E io riesco ancora a sentire l?odore del tuo bagnoschiuma, l?odore delle tue sigarette quando le accendevi, l?odore dei fiori a primavera?
L?odore di quella bella casa antica ma sempre pulita? l?odore di una vita vissuta? l?odore della felicità.
Eh sì, la felicità c?era nonna. Ma quando c?eri tu.
Sai, non sono ancora riuscito a raccontare a nessuno di quando ti sei ammalata.
Mi porto un grande peso dentro.
Quando la malattia ti ha preso tu combattevi con tutte le tue forze per stare alzata insieme a noi?
Per stare seduta con noi davanti alla tv? a ricordare le cose passate? a ridere?.
Facevi finta di stare bene?
Ma i tuoi occhi rovinavano tutto il lavoro che tu facevi per farci credere che stavi bene.
Io li vedevo i tuoi occhi.
Dietro a quegli occhiali erano piccoli piccoli e scuri.
Ma pieni di tanta sofferenza.
Ti sforzavi per camminare lungo il corridoio, anche se era inverno tu volevi uscire lo stesso.
Volevi sentire l?odore della strada.
Poi quando la malattia non te l?ha permesso più e ti ha costretta a letto, io da vigliacco sono sparito.
Dicevo ?Non entro nella camera di nonna. Mi da fastidio vederla così.?
Quanto ero stupido.
Il giorno che sono venuto a trovarti in ospedale tu eri allo stremo delle tue forze.
Avevi gli occhi della sofferenza.
Il respiro affannoso.
Con le poche forze che avevi, ricordo che hai girato la testa e i tuoi occhi si sono posati su di me.
Allora hai alzato il braccio e l?hai allungato verso di me; come per dirmi ?tesoro avvicinati?
Appena io vidi questo, mi scese una lacrima.
La mattina dopo, non c?eri più.
Mi sento così inutile tutt?oggi.
Perdonami nonna.Perdonami per non essere stato capace di starti vicino?per non essere riuscito a dirti mai che ti volevo bene?
Spero che quando ci incontreremo nuovamente nel mondo che qualcuno ha preparato per noi, tu mi abbia già perdonato.
Mi manchi nonna.
Mi manca tutto di te.
Se adesso tu fossi ancora qui, io sarei a casa tua?
E saremo seduti in salotto insieme.
In quel salotto c?era sempre fresco.
Sempre?
Per qualche magica magia c?era fresco d?estate e si stava bene d?inverno.
In modo da poterci stare sempre.
Quel salotto, nonna, ora non c?è più.
A causa di tanta avarizia, la tua casa è stata affittata.
E adesso è un cantiere.
Ci sono passato da poco nonna.
E? tutto distrutto.
Tutto caduto.
Tutto in rovina.
Niente è più come prima.
Quando ho visto la tua casa ridotta così mi si è rotto il cuore in mille pezzi.
E un pezzo è rimasto lì.
Perché un pezzo del mio cuore era in quella casa con te.
CHE HAI COMBINATO NONNI???..
?Luca?