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Salve a tutti, è un po' che non scrivo quì, mi ero perso per strada; o forse egoisticamente pensavo di non essere più solo. Invece eccomi quì, per cercare di nuovo consiglio o semplicemente conforto. Vi racconterò quindi cosa ho fatto nel tempo in cui non ho più scritto.
Nel perseguire la mia illusione di non essere solo ho conosciuto una ragazza, all'inizio dell'estate, è stato amore a prima vista, così ho cominciato ad uscirci, poi una cosa ha tirato l'altra e ci siamo messi insieme. Da allora tutto sembrava filare liscio, finalmente dopo due anni mezzo passati ad allenarmi e a migliorarmi avevo raggiunto l'obbiettivo, proprio io che per destino non potevo essere amato da nessuno. Ma credo che ogni favola debba avere il suo finale, il più delle volte non lieto come ci aspettiamo. Così alla fine di agosto io e questa ragazza avevamo programmato una vacanza insieme in Sardegna; io ero entusiasta per il nostro viaggio. Partimmo, ma durante il tragitto per arrivare a destinazione una sua affermazione ha sbriciolato nel giro di un istante ogni mia certezza, ogni mio buon umore e speranza, tutto: lei mi disse letteralemente che sarebbe dovuta essere lì con un altro ragazzo, che guardacaso le aveva mandato un messaggio ( dato che lei diciamo che è il tipo di ragazza che ha parecchi ammiratori, ma dato che era sempre con me non avevo avvertito il pericolo, per ingenuità o speranza, non sò); sua madre non le permise di usiscire con questo tizio, che frequentava prima di me. Da allora si apri la bocca dell'Inferno sotto i miei piedi, ricaddi nel baratro che avevo timidamente abbandonato. Convinto di essere un rimpiazzo andi su tutte le furie, ma lei negava che lo fossi e quello stesso giorno mi disse che per me sentiva qualcosa, anche se inferiore a quanto sentiva per lui. Durante quei giorni ho dato la caccia ad ogni messaggio sospetto o chiamata, per scoprire la verità, perchè anche se mi avrebbe fatto soffrire io dovevo sapere, volevo sapere. Poi chiairii con lei la situazione: sembra che delle volte pensasse ancora lui come una specie di rimpianto o giu di lì, ma ero io il prescelto. Così da allora sempre ancora avvelenato dalla diffidenza sono rimasto con lei, deciso a dimostrare che il migliore ero io, che potevo surclassare chiunque, per dimostare a me stesso che non mi sarei arreso come avevo fatto in passato. Così dopo essermi impeganto con tutte le mie forze per fare in modo che la situazione funzionasse bene, sembro esserci riuscito. Lei mi ha detto che mi ama, che vuole solo me e che nessuna'altro conta. Tuttavia io ci sono volte che riamango diffidente, anche perchè non posso più controllare i suoi messaggi ne voglio più farlo.
Questo tizio per esempio le chiede un sacco di volte di uscire e lei dice sempre di no (credo), ma il bello è che non lo posso toccare; sennò parliamoci fracamente sarebbe già sparito, anche se fà il carabiniere.
Come ultima coltellata, ieri sera mi ha confessato che le prime volte che uscivamo non le piacevo un granchè, che la cosa è cresciuta con il tempo; quando io ero già innamorato lei non lo era ancora.
Allora un dubbio mi sorge: è tutt'ora una finzione, quello dice è solo una copertura per vedere qualcun'altro (anche se questa ipotesi è meno probabile visto che è sempre con me), dov'è la verità?
Vi pongo un'ultima domanda; cos'è meglio: cercare ad ogni costo la verità, macellandosi il cervello con un monte di paranoie o accettare di vivere un'illusione o ciò che voi ritenete essere un'illusione?
Dov'è che deve finire la diffidenza e iniziare la fiducia? Io non lo sò più... Perchè se è vero ciò che mi dissero due anni fà, uno come me non può essere amato da nessuno che non faccia parte della propria famiglia; perchè non c'è niente da amare se non il denaro.
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