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Mi sento così triste, è come se dentro di me piovesse a dirotto. Lo sapevo che sarebbe finita così...tutto il mio entusiasmo, tutta la mia voglia di agire spazzata via dalla cruda e nuda realtà: la mia vita non è normale.
Dopotutto le cene di classe del liceo servono proprio a questo: a confrontarsi, a vedere quanto siamo cambiati. Bhè, per me servono solo a darmi la conferma che tutti gli altri vanno avanti, ed io rimango ferma nella mia strana dimensione in cui tutto si derforma e cambia colore...è difficile dirlo, ma ormai non so più cos'è reale. Non ho la minima idea di dove sto andando. E dire che fino a due giorni fa ero così entusiasta...mi sembrava di aver fatto dei piccoli, piccolissimi passi avanti...credevo di contare qualcosa. Credevo di poter creare qualcosa di bello. Ed eccomi qua, sull'orlo delle lacrime...collasso psichico, dove ho sentito queste parole?
Ci sono i giorni così...i giorni in cui tutto mi sembra un guscio odioso e putrescente: questa città, questo tempo, la mia faccia, il mio corpo...oh, io so qual è la causa di tutto: è solo che ammetterlo mi porterebbe direttamente dallo psicanalista. Io non ho mai amato me stessa. Qualsiasi cosa io faccia, dopotutto il fine ultimo è sempre quello: diventare più simile a qualcos'altro, qualcun altro. Ma è possibile? E' giusto? E' normale?
Castelli in aria. Nulla di più. I miei piedi non poggiano su nulla di solido. E questo desiderio di scomparire, cos'altro è se non un distorto, disperato, estremo desiderio di vivere? Ma nessuno conosce la verità. Questo male rimarrà confinato solo come un groppo in gola, ed io sarò costretta ad adottare l'unica regola che sembra reggere, finora: dipingiti una faccia sulla faccia, dipingiti un sorriso sulla bocca, dipingiti uno sguardo negli occhi, indossa un vestito nuovo e mostra il tuo lato finto al mondo. Che tanto nessuno vuole vedere nulla di più.
Oh, cosa ho fatto? Mi hanno dato una vita ed io l'ho ridotta in macerie. Temo che da questa terra non possa più nascere nulla. E' sabato...il solito sabato. Ed io odio tanto stare da sola, quanto stare in compagnia di gente che non amo. Cosa, cosa mi rimane da fare?
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