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Dedica a cui stai rispondendo

E finalmente un po' di pace, chiusa in casa dopo una doccia, dopo un piatto di ravioli panna e funghi, a navigare sulla rete di questa biblioteca enorme e meravigliosa che e' Internet, cosa avrei fatto senza una connessione adsl veloce in tutti questi mesi da esule che si fanno anni passo passo..senza le chattate in piena notte, senza i miei siti preferiti e senza i miei Poeti..si', i miei poeti, che la Sorte e' cosi' bizzarra che mi ritrovo a dare lezioni di letteratura italiana, a rispolverare l'Inferno dantesco, a commuovermi sui versi che da studente avevo letto distrattamente, ad ingoiare una lacrima mentre leggo di Paolo e Francesca, mai sentiti cosi' vivi, mai compresi cosi' a fondo Farinata degli Uberti e Brunetto Latini, dovevo venir qui per capire..
E un canto a settimana, come un messaggio dall'Alto, come una risposta ai miei perche', una lezione che dagli avi mi giunge nuova e profonda, nell'aria persa di questi tempi, parole come anatemi e profezie, fatti non fummo a viver come bruti..ma per seguir virtute e canoscenza, e lo sapeva bene anche il Foscolo, tormentato e romantico, mezzo italiano mezzo greco, cosi' simile a me nelle sue emozioni violente, nei suoi amori appassionati, nei suoi esili e nella sua forza disperata, nei suoi slanci patriottici, nel suo non abbassare la testa mai di fronte a nessuno..e cosi' lo rivedo seduto sulla pietra di suo fratello Giovanni, morto suicida per debiti di gioco, lo vedo errare di gente in gente e di donna in donna, con la scioltezza delle sue 5 lingue parlate alla perfezione, con i suoi capelli selvaggi e le ferite in battaglia..e quando girando pagina leggo Alla Sera, i miei studenti si accorgono che la mia voce cede..perche' non si puo', non si puo' placare questo Spirto Guerriero, questo sentirmi combattente nonostante il mio gentil sesso e l'aspetto minuto, attraverso mille Vite, e mille Ricordi di tempi che furono, sapori di navi a vele spiegate, di guerre combattute e vinte, di lacrime di Gioia e di Dolore.
E cosi', a lezione finita, me ne vado per Atene con le mani in tasca, e le parole di quei grandi uomini ancora mi suonano in testa, con gli occhi pieni di lacrime e al collo la catena di mio Padre, mi sento un po' cosi' anche io, poeta in esilio, in perenne lotta contro se stesso, alzo gli occhi e vedo il cielo..in tutto questo Tempo Lui e' stato li', e non si e' mai mosso..