A me, in fondo, basta poco. E, anzi, credo di dovermi scusare con te se nei miei pensieri ti faccio compiere gesti carini e ti faccio dire cose di cui tu certamente ti pentiresti. Sono come quel semplice che di nascosto scatta una foto alla prima ragazza che passa per strada e poi resta mesi a guardarla e immaginare chissa' quale situazione. Una cosa cosi', insomma, senza ulteriori complicazioni e senza nessuno che si vergogni di nessuno. Ad ogni modo, considerando gli aspetti positivi e negativi di tutta questa storia, a me piace pensare di essere stato all'altezza dei vari personaggi che ora ti vengono dietro, piu' o meno ignari di che meraviglioso esemplare di passerottino che sbatte le ali e viene sulla mia mano in cerca di mollichine di pane, tu sei. Certo, e' stato qualcosa ottenuto con l'inganno, come nell'esempio del poverino di sopra, eppure era qualcosa che andava fatta. Per spargere un po' di malinconica poesia, se non sull'intero universo, almeno sul nostro, piccolo, mondo. Per svegliarci come bambini il giorno di Natale. Per sognare un futuro diverso, forse migliore, dove nessuno piu' si nasconde, si maschera, si giustifica. E dove la fantasia coincide con la realta', e viceversa. Il che e' bello e istruttivo.