Una vita normale...una mia piccola casa...una persona al mio fianco...riuscire a fare il mio lavoro...svegliarmi la mattina con serenità...qualche festa, qualche abbraccio, qualche lacrima, qualche risata...creare una famiglia grande, bella e piena di persone, che siano parenti o no...
Credo che invecchierò e mi spegnerò desiderando il giorno in cui qualcuno mi condurrà con gentilezza fuori da questa vita aggrovigliata e sempre uguale, da questa casa troppo grande e troppo silenziosa, da questi giorni senza capo nè coda, senza scopo nè direzione. La cosa più dolorosa è il fatto di ricevere solo critiche per la mia debolezza, come se nemmeno i miei genitori (anzi, soprattutto loro!) riuscissero a vedere il mondo d'incubo in cui vivo, il piccolo inferno che mi porto dietro, la solitudine abissale, il male che mi fa impazzire. Vorrei dirglielo...vorrei scriverlo su ogni muro: io ci sto morendo qui. Cado sempre più in basso, sempre più fragile e triste, fino a che non resterà nemmeno la forza per desiderare quelle cose semplici e inestimabili che ora mi mancano tanto.
Questo dolore è troppo per me. Non so se stavolta, se per l'ennesima volta, riuscirò a sopportarlo.