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Gaza City: i bambini leggono al lume di una candela. A causa del blocco dei rifornimenti di carburante (imposto da Israele in risposta ai lanci di razzi da Gaza), l?elettricità è sospesa per 8 ore al giorno.
Tornati a scuola dopo la pausa invernale, i bambini hanno trovato aule buie e fredde. Nella scuola la corrente elettrica è saltuaria e le finestre sono murate per proteggere gli alunni da proiettili vaganti.
Anche gli aiuti umanitari sono soggetti a restrizioni. Una bimba, di 4 anni, affetta da meningite, aspetta il permesso di essere curata in Israele. Giorni dopo, il permesso arriverà per lei ma non per i suoi genitori, che non potranno quindi accompagnarla.
L'economia di Gaza è al collasso. Pochi beni di consumo sono entrati a Gaza e l?80% degli abitanti ha bisogno di assistenza alimentare. Un ragazzino, di 14 anni, si scalda ad un falò acceso in una strada commerciale ormai deserta.
Crescono i rischi per la salute pubblica. La penuria di carburante ha provocato la rottura del sistema idrico e di altri servizi, come la raccolta dei rifiuti. In almeno tre distretti, il liquame delle fogne è tracimato sulle strade.
Un alunno di prima elementare deve indossare abiti pesanti in una classe priva di riscaldamento. I tassi di iscrizione alla scuola stanno crollando e l?abbandono scolastico è in costante crescita.
Pura sopravvivenza è ormai lo standard di vita dei bambini di Gaza. Le famiglie visitano ciò che resta della propria casa! Potranno ricostruirla quando ci saranno di nuovo materiali edili e PACE!

P.S. - Quanto dolore e tristezza!
I nostri bambini hanno tanto e loro nulla!
Chi potrà mettere fine a questa dura guerra?

Nonna Betty, quando sente al Tg le notizie e vede queste scene strazianti, piange e si addolora.
Vorrebbe fare qualcosa, ma cosa?