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Ciao a tutti!Vi scrivo un po' per sfogo, e un po' perchè ho bisogno dei vostri consigli. Sono uno studente universitario, impegnato tutti i giorni nello studio, in un'attività lavorativa che mi permette di pagare gli studi e in più in un tirocinio. Il mio comportamento è segnato da una imprescindibile nota di perfezionismo, e di atteggiamento molto protratto al futuro, cioè sto vivendo oggi questo turbinio di attività e di cose da fare per trovarmi un domani le basi pronte per un lavoro stabile... Infatti la mi ottica di vita, oserei dire, nasce e si chiude in una visione del dovere, dello studio e del lavoro, strumenti molto utili che mi servono per costruire il mio futuro mattone su mattone...
Questa vita che mantengo è molto stressante, non mi lascia spazi per me stesso, e per la vita sociale.
Non ho molte amicizie, solo due amiche, entrambe sentimentalmente impegnate e che quindi non possono aiutarmi più di tanto, se non con il loro appoggio morale (che già è qualcosa); quindi, da quanto può immaginare, passo tutte le mie sere in casa, non ho proprio voglia di uscire, e seppure ce l'avessi non ho modi per iniziare a uscire dal mio guscio.
Oddio in realtà uno ce l'avrei... si tratta di una ragazza, che prova un immenso affetto per me, e infondo anche io per lei, ma... non riesco ad andare oltre...
Ma questo non accade solo nei suoi confronti, in generale, se mi interessa una ragazza seguo il mio istinto, le faccio una corte spietata, ma quando lei si accorge di me e mi dimostra il suo interesse, comincia il dramma. Inizio a vederla diversa e mi sento angosciato, incapace.
Non so se sono stato chiaro, e in verità devo dire che ho tentato anche di darmi delle risposte.. Infatti penso che forse questa mia incapacità nelle relazioni nasca da una paura di lasciarmi andare ?al piacere? e perdere il controllo della mia vita, e non riuscire più a giostrare la mia caotica routine; o anche che questo mio buttarmi nel dovere nasca da un'incapacità nell'approcciarmi con altri, di non riuscire ad essere me stesso, infatti fin da quando ero più piccolo non sono mai stato come gli altri, cioè non mi piaceva fare i giochi ?da maschi? come gli altri, o anche andare in giro per ?acchiappare? le ragazze, fin da piccolo sono stato sempre al margine, senza amici, in attesa non so di cosa... credo che oltre a tutto questo abbiano influito anche altre due variabili, tra cui una famigliare. Infatti ho una famiglia che OGGI è tutto sommato stabile, se non fosse per il fatto che mio padre ha una figlia fuori dal matrimonio, che ha la mia stessa età, e quindi questa relazione clandestina ha segnato inesorabilmente la storia della mia famiglia.
L'atra "variabile" è che in passato (non molto remoto) ho subito due gravi traumi nel campo dell'amicizia che mi hanno portato a non dare più tanta fiducia nel prossimo.
Non so davvero come uscirne, AIUTO!
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