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Si racconta che in un passato assai remoto esistesse un re semi-barbaro che amministrava la giustizia in un modo allo stesso tempo spettacolare e bizzarro. Per punire i crimini particolarmente gravi, aveva concepito una singolare ordalia.
L'accusato veniva condotto, in un certo giorno, nell'arena di un circo, sulle cui gradinate si affollava il popolo riunito.
Davanti a lui vi erano due porte : dietro una di esse, vi era un felino affamato, la belva più feroce che si fosse riusciti a trovare per l'occasione. Dietro l'altra, si trovava, invece, una bella fanciulla, seducente e verginale.
Solo il perfido re sapeva chi fosse in attesa dietro ciascuna delle due porte.
In entrambi i casi, la sorte dello sventurato criminale era segnata : se compariva la fiera, moriva dilaniato entro pochi secondi ; se usciva la fanciulla, doveva sposarla seduta stante e con grandi festeggiamenti, con il monarca in persona come testimone delle nozze, annullando così qualunque matrimonio, fidanzamento, innamoramento o impegno eventualmente contratto in precedenza.
A voi decidere quale fosse il destino più crudele...
Un bel giorno, si presentò il caso di un criminale accusato di un delitto molto grave.
Il povero plebeo aveva avuto l'ardire di corteggiare in gran segreto l'unica e amatissima figlia del re, la quale aveva corrisposto ben volentieri e appassionatamente, seppur di nascosto, il suo amore.
Per il suo giudizio nella fatidica arena, quel barbaro re cercò personalmente e accuratamente la belva più vorace e sanguinaria, ma scelse anche la più deliziosa delle fanciulle come alternativa.
Sconvolta come non mai, la principessa innamorata, si vide lacerata da una doppia angoscia : da un lato, vedere quel corpo desiderato, amato e accarezzato fatto a pezzi dagli artigli della bestia, dall'altro assistere al matrimonio del proprio innamorato con la più bella delle ragazze, alle cui attrattive ella sapeva bene che il giovane colpevole non avrebbe saputo e potuto resistere.
Con astuzie di donna e arroganza di principessa, riuscì a sapere quale fosse la porta che, nella funesta arena, corrispondeva ad ognuno degli sventurati ed indesiderati destini.
Il giovane sembrava spaventato e confuso nel circo, incalzato dalle aspettative della chiassosa moltitudine.
Anch'egli conosceva l'intimo dilemma dell'amata e dall'arena le lanciò uno sguardo supplichevole : " solo tu puoi salvarmi !! "
Con un gesto discreto ma inequivocabile, la principessa indicò al suo innamorato, la porta di destra.
E il povero uomo scelse questa senza esitare.
Il problema della decisione della principessa non può essere considerato con leggerezza e non pretendo certo di essere l'unica persona in grado di risolverlo.
Pertanto lascio che sia ognuno di voi a rispondere : chi uscì dalla porta aperta... la fanciulla o la belva ?
E in realtà, questa è la domanda assillante per la giovane principessa, per il povero condannato e per noi tutti, quasi tutti i giorni e ad ogni passo, quando, guidati da indizi incerti ed ambigui, giungiamo al momento fatale dell'azione e della scelta... di Vita
A proposito... non resisto più... mi dite per cortesia che scelta ha fatto la principessa?
Loving Bob
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