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Dedica a cui stai rispondendo
Sono preso da spasmi, non sopporto più la cattiveria della gente, chi dice di esserti amico e poi ti dimostra il contrario, non posso più sopportare un ingiustizia ingiustificata, scaglio le mie parole come frecce, pietre o coltelli acuminati...devono sentirli tutti non solo me stesso, devono udire le mie urla disperate, i miei lamenti silenziosi, le mie ansie, i mie gemiti, le mie preghiere disperate a un dio che non risponde...Sono perso in un oceano infinito fatto dai miei pensieri, la notte non riesco più a dormire, nemmeno la musica mi placa,
ho rabbia e non posso sfogarla, posso solo imprimerla con forza nei tasti che premo, ma questo non trasparirà in ciò che scrivo, perso nella realtà non credo più nei sogni tantomeno in un futuro, vivo al presente con tante speranze ma poi mi pento di ciò che dico, faccio, delle mie azioni, il rimorso mi attanaglia, mi obbliga a dire scusa anche se non vorrei...sento morsi nella mia anima, il mio spirito e perso in mille lacrime di fuoco, che urlano di uscire dal mio ventre sanguinante, ma io le spingo più in profondità, permettendo che mi brucino dall'interno non soffro più non ho più emozioni, anche l'amore è diventato un sentimento accessorio, chi dirà che questo mio scritto è guidato dalla pazzia ha un pò di ragione, ma di una cosa posso dargli torto, chi scrive non è pazzo è solo com polifemo accecato da ulisse, un succube che ha perso le forze o che non le ha mai avute forse perchè non gli servono per arrancare nella fossa che si è scavato, ogni cosa che ha detto e fatto hanno tolto un livello di terra, fino a scavarne un enorme baratro che è senza ritorno, senza luce e solo infinito silenzio... scoppio, ma non mi sfracello in mille pezzi, il mio è un male interno, che solo io posso sentire non dà dolore nemmeno calore, tantomeno sollievo solo l'ebrezza di pazzia, ma è passeggera come del resto lo sono le emozioni, una cosa vista di continuo non provoca più ciò che provocava prima, la prima esperienza ecco è quella che dà adrenalina, che fà impazzire la mente, il cervello, il cuore, quell'euforia interna che ti tiene sospeso tra tempo e spazio, ho perso tutto questo in un batter di ciglia, pare stupido ma avrei potuto evitarlo, non era un meteorite scagliato sulla terra, e nemmeno un vento distruttivo che travolge case e persone, era un fuoco di paglia che poteva venire sedato invece la mia testardaggine l'ha reso un incendio doloso, provocato da me, da qualcosa che non ricordo essere mio, ma che ho acquisito da altri oppure e marcito dentro di me...un sentimento di odio per ciò che ho sempre amato, ho perso la bussola, la direzione, quest'odio scavava dentro di me, portandomi a dire cose che non pensavo, avevo perso la luce, quella stessa luce che mi aveva fatto risorgere dopo un periodo pessimista, l'unica speranza che avevo di relazionarmi con il mondo, l'unico bagliore di lucidità che avevo, quel lampo che illuminava le mie giornate, mi riempva di luce tenue calda e rilassante, mi dava speranza di crescità e di maturità, mi dava pace e quiete, mi dava soddisfazione e godimento, la lontananza poi ha distrutto tutto, per me era insopportabile sentirla lontana, non sapevo nemmeno se mi pensava, se mi dava lo stesso valore che gli davo io, se era anche lei schiava di un amore magico, nato dall'unione di due anime simili che girovagavano nel mondo, senza trovarsi e che per pura casualità si sono viste, si sono unite e tutto è andato distrutto come un onda che si infrange su uno scoglio, una tempesta che butta giù un maestoso galeone, un buco che ha risucchiato quello che c'era e che non ci sarà mai più...si non ci sarà più ne sono convinto, vagherò per la terra alla ricerca di un identità, darò un calcio alla mia infanzia, alla mia non crescità, vorrò sentirmi uomo, pianterò il seme ovunque andrò e potrò dire spero che qui cresci meglio, voglio scappare dal mio paese rifugiarmi in un angolo di paradiso, voglio fuggire da questo inferno, fuggire dai problemi ma portarmeli per forza dietro, perchè uno non scorda chi è o chi era ma non sà dove andrà, chi incontrerà, chi illuminerà il suo cammino, chi lo seguirà, chi condividerà il suo viaggio, chi invece scapperà alla prima difficoltà, chi odia e chi ha odiato, non sà chi sarà il fautore del suo futuro, forse diverrà un vagabondo, un girovago, un artista, un fuggitivo oppure solo un vigliacco... sta di fatto che non ho più scopi, non ho possibilità di esprimere a chi mi è accanto i miei punti di vista, perchè devo vedere per forza l'armonia nella monotonia, convincermi di divertirmi anche se osservo il mio passato, e mi perdo nel presente, mi distraggo, mi astraggo, mi sto distruggendo, mi sto chiudendo in me stesso, dovrei reagire. per me c'è speranza ci vorrebbe qualcosa che mi tirasse su, un amico, un compagno, uno spirito libero come me, un esauribile sognatore come me, che vede il mondo bello ma imperfetto, sogna utopie, idealizza cose estreme come la pace e l'uguaglianza, ma non sà che la sua fiammella sarà sempre spenta da qualcuno, che cercherà sempre di convincerti di non crogiularti, di vivere sereno e in pace con tutti, di accantonare i problemi per quanto grandi o piccoli soiano, di dire io vivo e ogni giorno per me sarà l'ultimo, mi spiace ma devo ricevere scosse più forti non posso vivere attaccato ad uno scoglio, devo scoprire cose, conoscere, interpretare la vita, e capirne il significato, devo capirne dalla base cosa voglio, cosa cerco e cosa non devo più cercare, cosa devo evitare e da cosa devo scappare, forse è tragica come constatazione ma credo che il mio discorso se non è lucido e solo un fiume in piena rabbia che apposta di sfogarsi come pugni su un cuscino si esprime in parole dure e crude come quelle che sto usando, non credetemi un pessimista solo perchè vedo il mondo con altri occhi, ma credetemi un rivoluzionario, uno cha vuole cambiare le regole che vigono, vuole dar corpo alle sue fantasie, e convincetevi che alla fine non tutto ciò che ho detto è futile ma anche se sfrontato, insolente, estremo questo mio discorso è solo una fuga dalla realtà, un modo per curare la mia insonnia, per fuggire dai miei pensieri, parole senza capo ne coda che danno però pace a chi le scrive e chi le legge potrà capire poco, ma in fondo non conta, questo sfogo è solitario ma aiuterà me a capire cosa provo, e cosa ho dischiuso e non covo più dentro, non voglio più soffrire, rivoglio la mia felicita che mi è stata rubata AIUTO..26 anni ovvero un quarto di secolo... tutti e 26 ad aspettare con sofferenza ansia e fretta loro, la donna e gli amici della mia vita che al momento non so chi sono e dove si trovano sto soffrendo molto la mancanza di persone al mio fianco da poter amare, tornare a sperare e che mi dia un po di affetto che ho bisogno tanto per continuare ad andare avanti in questo mondo in cui piu si va avanti e piu diventa sempre complicato. Ho voglia di avere accanto a me anche una lei, ovvero una ragazza che ho sempre desiserato, che sia dolce, sensibile, meravigliosa che mi voglia bene, che sia accanto a me nei momenti piu difficili e da poter dividere con lei tante gioie e tante bellissime cose per tutta la vita.Forse durante il periodo adolescenziale mi sarei dovuto dar dà fare di più?O forse perchè per me la lealtà è al di sopra di tutto e quindi non mi sono mai azzardato ad andare contro questo principio?
Sono la discrezione fatta persona, non sono mai invadente anzi tutt'altro eppure mi trovo ancora senza amici.Se sono brutto e sò di esserlo non è di certo colpa mia, ma io ho questa faccia quà, un cervello e sopratutto dei sentimenti che forse tendo a reprimere perchè il mondo per me non è rosa e fiori come fanno credere in alcuni telefilm e serie...
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