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Dedica a cui stai rispondendo
...continuo il mio viaggio senza meta alcuna, ho voglia di allontanarmi da Roma, Roma che ti sembra essere madre invece è matrigna, Roma che sembra tutto darti invece tutto ti toglie.
Risalgo il Lazio fino a giungere ai primi paesi dell'Umbria, sono tra Narni e S.Gemini, meravigliosa la natura che si prospetta davanti ai miei occhi...sembra un quadro...un disegno perfetto, costringe a fonderti con la natura stessa fino a formare un tutt'uno.
Lascio la strada provinciale e mi inoltro su una strada di campagna che si inerpica su una collina...mi sembra di essere entrato in un eremo...c'è pace...c'è silenzio, stupendi ambienti che si fondono in un armonioso equilibrio.
Mi fermo un istante per riposare, davanti a me un orizzonte che non ha fine, in alto boschi di lecci, in basso sono vigneti e olivi a dominare il paesaggio...su un prato incolto scorgo macchie di campanule, di violette e cespugli di mirtillo.
Proseguo il mio cammino, sorpasso fattorie e nonostante sia giorno di festa vedo gente al lavoro...i loro volti sono cotti dal sole, decisi i lineamenti, fiero il loro sguardo.
Un vociare attira la mia attenzione, mi avvicino a quella casa, probabilmente stanno festeggiando qualcosa...rimango lì per un pò a guardare...ad un tratto, un uomo dalla corporatura imponente si dirige verso di me...faccio per andarmene ma lui mi chiama <mi scusi...signore, venga la prego>...un'attimo di perplessità sorge in me, mi da del lei e mi chiama signore...a me...ad un folle e vecchio mendicante.
Mi fermo, lui si avvicina e mi dice di essere il proprietario di quella casa e sta festeggiando il compleanno della sua amata...mi invita ad entrare e a partecipare alla loro festa.
Sull'esterno dell'abitazione vedo dei tavoli imbanditi, ogni sorta di cibarìe è su quei tavoli...forse una ventina le persone presenti ma cibo per almeno il doppio.
Ho necessità di rinfrescarmi, chiedo di usare un bagno e una graziosa donna che immagino sia la compagna di quell'uomo mi accompagna all'interno della casa, lenti i miei passi, mi guardo attorno, tutto è arredato con gran cura...mi accompagna fino all'entrata della sua camera per farmi usare il suo bagno personale e non quello degli ospiti...entro ed un qualcosa attira la mia attenzione, vedo sul letto un cuscino a forma di stella con su scritto <Carmela e Renato...piano piano...ma sempre per mano>...c'è amore in questa casa...ripenso a tutte quelle cibarìe in eccesso, non era voglia di dimostrare la propria agiatezza ma solo voglia di dare.
Mi rinfresco ed esco, è ora di mangiare, mi seggo tra loro...ne ascolto i discorsi...li osservo.
Quattro o cinque le coppie, e con loro i figli...nessuna di quelle coppie sembra che sia come era in origine...credo siano tutte coppie ricostituite in seguito...guardo i loro occhi e ci trovo felicità, serenità, bellezza e amore.
Il pranzo finisce, mi metto in disparte...quella graziosa signora si accorge che qualcosa in me non va e me ne chiede il perchè...rispondo che non è nulla, che tutto va bene e che quegli occhi lucidi che vedeva in me erano così perchè cominciavo ad essere stanco...invece...invece non era vero...per un istante, solo per un istante mi ero nuovamente immerso nel sogno e...e immaginavo di essere lì con la mia principessa, di godere anch'io di quella serenità, di quella bellezza, di quell'amore...invece...invece per l'ennesima volta mi sento un ladro di sentimenti altrui.
Giunta è per me l'ora di riprendere il cammino, discretamente saluto e mi avvio verso l'uscita, quell'uomo mi segue, mi mette una mano sulla spalla e guardandomi negli occhi mi dice < quando vuoi, qui troverai sempre ospitalità> ...una lacrima riga il mio volto...mi giro...riprendo il cammino.
Grazie Renato
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