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Dedica a cui stai rispondendo

...la festa è finita, riprendo il mio vagare senza pace, il sole comincia a calare, attraverso nuovamente quei sentieri percorsi all'andata.
In lontananza scorgo un borgo abbarbicato su una roccia, decido di andare lì, alcuni giorni dura il mio viaggio.
Arrivo e nonostante sia sera inoltrata le luci di una taverna sono ancora accese...entro, l'oste mi scruta con sguardo torvo, mi avvicino ad un tavolo e mi seggo.
Travi di legno scurite dal fumo sorreggono il soffitto anch'esso di legno...bevo del vino...la mente comincia ad offuscarsi, terribili le immagini che vedo, l'anima mi sospira angosciata...mi addormento su quel lercio tavolo.
Per alcuni giorni dura il mio sonno popolato da incubi...mi sveglio, l'oste che all'entrata mi guardò con sguardo torvo ebbe pietà di me, non mi svegliò per cacciarmi via, ora è davanti a me...lercio il grembiule, lercio il tavolo, le travi, il soffitto, lercio il pavimento, lercio come me...mi guarda e mi sorride, < è Pasqua > mi dice...Pasqua, Natale, o chissà che altra festa, cosa può importarmi ormai, nulla più per me ha ancora significato.
Reclino nuovamente il mio capo su quel lercio tavolo, discendo in silenzio nel mio sogno...purpureo una volta...ora solo dolore e tormento mi dà... come un'ombra lontana una principessa mi appare, la vedo di spalle incamminarsi su una strada pietrosa, lunghe siepi nere a limitarne i bordi, alberi spezzati dal vento e in fondo un castello...un castello ormai diroccato...mi addormento di nuovo su quel lercio tavolo...