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Dedica a cui stai rispondendo

E’ svanita la tua essenza e l’aria è diversa… Mi è bastato affacciarmi dal balcone di casa per capirlo. Sei partito per lavoro e mancherai per mesi e mesi. Non mi hai nemmeno salutata. Perché a quella telefonata di stanotte in cui sono certa che avresti voluto farlo io non ho dato risposta. Il mio cellulare vibrava sul comodino e io lo guardavo inerme. Non potevo più risponderti. Hai lasciato che sapessi tramite terze persone che la tua ragazza è incinta e quando mi hai chiamata la notizia non era più nuova per me e anche la rabbia aveva già lasciato il posto alla rassegnazione di aver perduto tutti i miei sogni. Anni e anni di telefonate anonime, di incontri segreti, di frasi appassionate, di sguardi rubati e di sorrisi catturati tra la folla. Non ti ho manifestato la mia delusione, perché per la prima volta da quando ti conosco ho preferito far prevalere l’orgoglio…forse perché sapevo che non c’era più speranza né tempo per nulla. Qualsiasi frase non avrebbe potuto più farti tornare da me né cancellare la tremenda verità: tu diventerai marito e padre. Hai provato a farfugliare qualche frase per tentare di tenermi stretta a te… Mi hai detto che il tuo incasinamento con lei è stato talmente grande da averti chiuso in una trappola senza uscita, mi hai detto che tutto l’amore che io provo per te vorresti che un giorno io lo provassi anche per la tua creatura, mi hai detto che l’unico vero amore della tua vita sono e resterò io, mi hai detto che avremmo potuto continuare ugualmente il nostro legame…perché sostieni che avere un segreto non significa mancare di rispetto a qualcuno, ma anzi nutrire il maggior rispetto di se stessi e delle proprie emozioni. Mi hai detto tanto, ma non hanno avuto effetto su di me le tue parole. Non sono state in grado di farmi battere il cuore e di esaltarmi come accadeva di solito. Sono gelata, ormai… E non provo più nulla. Mi ritrovo malinconica a fissare un punto qualunque di casa mia e a sforzarmi di capire perché una ragazza giovane non abbia soddisfazione di ciò che è, di ciò che fa, di ciò che sarà. Hai smontato i miei successi universitari, le mie gioie del danzare, la mia parlantina e la mia vocazione per la scrittura. Tutte le parti migliori della mia persona sono offuscate da un velo di tristezza che non riesco a eliminare. E sapere che per mesi non sarai qui nella mia città, ma lontanissimo non mi fa stare meglio. Tanto se non vedrò te, è certo che vedrò la tua futura moglie. E’ certo che vedrò i tuoi amici. E’ certo che vedrò i tuoi genitori e i tuoi fratelli. Vedrò chiunque possa riportarmi con il pensiero a te, ma nessuna di queste persone potrà mai immaginare niente di tutto questo e magari mi passerà accanto senza avvertire il dolore della mia anima, nascosto come sarà dal mio sorriso apparente. Come avrei potuto esporti tutto questo rispondendoti stanotte al telefono? Nella precedente e ultima telefonata ti avevo già detto qualcosa di importante, e cioè che questo bambino che nascerà ha messo tutto a posto… Non so se al posto giusto o sbagliato, ma non ho dubbi sul fatto che abbia creato l’ordine che è sempre mancato a questa situazione. Per questo – ho aggiunto – non avrei mai più voluto ricevere una tua chiamata. La tua risposta qual è stata? Recarti nello stesso identico locale in cui sapevi di trovarmi la sera stessa, salutarmi con una formale stretta di mano e sederti a poche sedie da me, fissarmi tutto il tempo e fare gli occhi dolci ad ogni canzone d’amore che il ragazzo del piano bar cantava. Dio, quanto amo quei tuoi occhi! Stavo letteralmente impazzendo dal desiderio di baciarti! Ma ti ho guardato poco. Il mio sguardo è rimasto basso, nel piatto. Non chiedermi come ci sono riuscita perché non me lo spiego. Così come non mi spiego la forza che ho mostrato nel non aver risposto alla tua chiamata di stanotte. Sicuramente l’avrai notato: è la prima volta in sette anni che ti porgo un rifiuto anziché il mio amore! Ma quest’amore lo provo ancora molto forte dentro di me. Hai rovinato la mia vita pur avendola riempita delle sensazioni più belle che io avessi mai potuto sperare di ricevere in dono. E adesso che devo ricostruire me stessa tu non puoi aiutarmi… Sparisci, ti prego! Con la stessa forza del mio “ti amo” ti chiedo di reputarmi sparita dal pianeta. Non posso competere con un bambino. Non posso competere con il tuo matrimonio. E non voglio neppure restare dietro l’angolo a guardare tutto, aspettando che tu mi renda protagonista di uno dei tuoi momenti di desiderio per me. Quel desiderio, ammesso che sia mai esistito, avresti dovuto farlo valere tanto tempo fa! Piango mentre scrivo. Ti amo! Per quanto possa servire ammetterlo, sono innamorata follemente di te. Sono pazza dei tuoi modi. Ricordare la tua voce mi fa piangere ancor di più. Basta! Basta! Basta! Mi torturo…e non avrò mai più quello che vorrei.
Grazie a chi avrà voglia di lasciare un commento per farmi sentire meno sola.