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Dedica a cui stai rispondendo

Sono diventata un vero paradosso…
Non riesco più a capire le mie stesse reazioni. Allora, ho 20 anni, e come forse molti di voi, ho un gruppetto di 3 o 4 conoscenti (perché amici non è una parola che può descrivere il nostro rapporto) con cui ogni tanto (ogni morte di papa) esco. Il fatto è che io e loro siamo due binari paralleli…loro parlano e io fingo di interessarmi di reality, intrighi amorosi, vestiti, discorsi di sesso e ultime conquiste. In realtà non so nemmeno che lingua parlano, mi sento come un’aliena perfino con loro che dovrebbero essere il mio gruppo, sento che il mio posto nel mondo è quello di non avere un posto; spero di essermi spiegata. Sono diventata cinica, non sopporto più nessuno, vedo la gente superficiale e stupida, mi sento crollare tutto addosso questo peso immenso della mia solitudine estrema.
Poi stasera, chissà perché, questa gente si ricorda che esisto e mi chiama per uscire (spesso escono senza di me, forse perché li intristisco, non so). E io, che da mesi sono barricata in casa senza uscire, dovrei essere contenta? No, non lo sono affatto. Mi prende un’ansia incredibile solo a pensare che devo uscire con queste persone; quasi quasi preferisco la solitudine opprimente della mia cameretta. Perché devo rimettermi la maschera e recitare questo penoso teatrino della ragazza come loro? Perché devo falsificarmi per potere avere vita sociale? Qualche anno fa, quando ancora credevo nella giustizia, avrei pensato: non è giusto che io finga. Ora invece ho capito che niente è giusto e che io sarò accettata da gente così solo se faccio finta di essere un’altra, di essere come loro, anche se questo mi spezza dentro, mi fa soffrire forse più che la solitudine.
Non so davvero che fare; mi sento così disillusa dal mondo, mi sento come cantava il grande Freddy Mercury: “Inside my heart is breaking, my make up may be fleaking but my smile still stays on”…