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Dedica a cui stai rispondendo

Non riesco ancora a crederci.
Mia nonna, ormai, sta salendo in paradiso.
Ma io non voglio che succeda.
Voglio che stia qui, accanto a me, che mi stringa per mano, e che mi porti nella giusta via, che mi riempia di consigli, che solo una donna saggia che ha vissuto tanti anni può darmi.
Sono le 6 e 45 minuti di mattina... e alle 6, ho vissuto il mio incubo peggiore.
Stavo dormendo, quando sento mia mamma nella camera della nonna:
<Ti sei collassata, adesso chiamo mio fratello e poi il 118>
Non riuscivo a crederci.
Balzai giù dal letto e vidi distesa sul letto la nonna. Era bianca come un lenzuolo in volto, le palpebre semi aperte, e la mamma vicino a lei che le faceva un po' d'aria con il ventaglio, mentre chiamava lo zio e il 118. Finite le telefonate chiesi cosa era successo. Praticamente, la nonna ha suonato quel campanello che ha vicino al letto, la mamma è arrivata subito, e la nonna gridava
<Aiutami, aiutami, sto male>
e da lì si è collassata. Sudava freddo. Non riusciva a parlare, le mancava l'aria, per cui mamma aprì la finestra e le fece aria col ventaglio.
Mi sembrava un cadavere.
Il primo ad arrivare fu lo zio, che corse a prenederla per mano e nonna:
<Mi sento morire>
Io e mamma scoppiammo a piangere, mentre zio disse:
<Dai mamma, dai, dai!!! Che qualcuno da lassù ci aiuti!!>
Dopo un bel quartod'ora di attesa, di una brutta e ansiosa attesa, arrivò il 118.
Le provarono la presssione, e le diedero subito la bombola d'ossigeno. Mamma disse di andare di là, mi avviai piena di lacrime in salotto, ma dopo 5 minuti tornai.
Non volevo lasciarla sola propio in questo momento.
Per me la nonna c'è sempre stata: nei momenti di gioia e di dolore, di felicità e di tristezza. C'è stata sempre.
Poi arrivarono con la barella, crecarono di metterla su, e poi si avviarono verso il pianerottolo.
Mamma e lo zio seguirono i ragazzi del 118, mentre io supplicavo mamma di venire.
Non ha ceduto.
Dice che ho visto troppo... troppe cose brutte, ed è meglio che stia a casa. mi fa:
<Fatti la colazione...>
Sì certo, come se avessi fame.
Mi si è chiuso lo stomaco in un nodo enorme.
Ho voglia di fare il nulla.
Se solo penso alla mia nonna là, con la bombola d'ossigeno, che sta male, che non riesce nemmeno a parlare, mi viene da star male pure a me.
Non ce la faccio.
Non ce la faccio più.
Ho solo paura.
Paura di averle detto solo un ultimo "Ciao".

-Sweet-