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Quel maledetto 11 settembre 2001. Una delle date più brutte della nostra storia contemporanea. Uno degli eventi più tragici accaduti in questi ultimi anni in cui sono morte tante persone innocenti, ben 2.986, vittime di una feroce pazzia terroristica.
Verso le due del pomeriggio, diedero la notizia di questo grave attentato alle torri più alte di New York.
Al momento non gli detti molto peso. Non pensai a nulla di troppo grave, anche se nell'aria si respirava già una sensazione diversa, pesante e strana.
L'ansia palpitava in ognuno di noi di fronte alle prime immagini che mandavano in onda i telegiornali di ogni canale della televisione.
Non le potrò mai dimenticare quelle immagini.
Quegli aerei che si scagliavano contro il punto più alto delle torri, penetrandovi all'interno come se fossero fatte di marzapane e poi il boato, il fumo scuro che s'innalzava verso il cielo, la gente che si gettava dalle finestre per cercare di fuggire alle fiamme ed il terrore delle persone che si trovavano al di sotto di esse con il naso rivolto all'insù, forse non riuscendo a credere a quello che vedevano i loro occhi, augurandosi che fosse solo un brutto incubo, oppure uno di quei film disastrosi in cui tutto, però, alla fine si risolve per il meglio.
Ed invece non era così.
Quella era la realtà. Una realtà tremenda. Una realtà di morte e distruzione.
Non posso dimenticare quella pena che ho provato quando ho visto le torri crollare come se fossero state costruite con delle carte da gioco, cancellando le vite di chi si trovavano al loro interno.
Ho pensato a tutti quei padri di famiglia che non avrebbero più rivisto nè le loro mogli, nè i loro figli!
Ho pensato a quei figli, che quella mattina, prima di uscire di casa avevano telefonato alle loro madri per avvertirle che, dopo il lavoro sarebbero andati a pranzo da loro e che invece non sono mai più tornati da esse per riabbracciarle, vicino al cuore, un'ultima volta.
Ed ho pensato anche a quei bambini che non hanno mai potuto conoscere i loro padri ed alle donne che li hanno cresciuti nel loro grembo, prendendosi una rivincita sul destino bast*rdo che aveva portato via loro la persona amata.
Quel giorno è morta veramente tanta, troppa, gente innocente. Gente che non si meritava una fine cosi atroce.
Non mi dimentico nemmeno di tutti quei coraggiosi Vigili del Fuoco, che hanno sacrificato la loro vita sotto le macerie delle torri, per cercare di mettere in salvo chi vi era rimasto intrappolato.
Il loro coraggio riscatta la loro morte. Sono stati degli eroi e come tale, difficilmente verranno mai messi da parte nel pensiero di ognuno di noi.
Perché c'è tanta pazzia nel mondo? Perché ci uccidiamo tra di noi? Perché l'uomo è cosi malvagio? Perché il male, ha cosi spesso, il sopravvento sul bene?
Domande. Domande difficili a cui rispondere non è sempre facile. Domande senza replica.