Margherita, già rido pensando alla faccia che farai quando leggerai questo messaggio... Margherita, sei tremenda, sai? Non ti si può coccolare, non ti si può dire "ti voglio bene", non ti si può dimostrare affetto in nessun modo... Questa mattina per abbracciarti ho dovuto sorprenderti di spalle alla macchinetta del caffè... e poi due secondi dopo, come al solito, siamo finite a scherzare, e a ridere come due deficienti quando la macchinetta mi ha buttato giù, insieme alla bottiglietta d'acqua, un ingranaggio di metallo... Tante risate, e tu anche stavolta sei riuscita a evitare un discorso serio sull'affetto che ci lega. Ma adesso non mi scappi, Margherita, perchè tu sei tremenda, ma io lo sono più di te. E se non lasci che io te lo dica, allora te lo scrivo: Ti voglio bene.

E adesso che te l'ho detto siamo uno pari. Palla al centro, no? Dai, scema, non te la prendere. Non c'è niente di male nel dire di volersi bene. Lo so che in passato sei rimasta ferita e adesso stai solo cercando di difenderti, ma non si può continuare così in eterno. E poi io non faccio come loro, non muoio, non ti lascio io. Ti ricordi? Quando sono stata io, ad aver paura di perderti per sempre, mi hai risposto di stare tranquilla, mi hai detto che non te ne saresti andata perchè avevamo ancora tante cose da fare. Beh, ce le abbiamo ancora tante cose da fare. E io non posso andarmene proprio adesso. Insomma, tu la tua promessa l'hai mantenuta, perchè io non dovrei mantenere la mia? Dai, fidati di me: ci aspettano ancora anni meravigliosi: non buttiamoli via per una stupida paura