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Dedica a cui stai rispondendo

Avete presente la sensazione di essere condannati eternamente all'infelicità? beh, io questa sensazione ce l'ho da quando da quando comincio ad avere ricordi. Ho sempre la sensazione che qualcosa andrà sempre per il verso sbagliato e puntualmente questo accade. Forse questo capita perchè sono veramente una persona incontentabile, ma questa mia perenne insoddisfazione deriva, credo, dalla mia intelligenza, o meglio, dalla consapevolezza, in me particolarmente spiccata delle sensazioni, dei pensieri delle persone che mi circondano e del mondo stesso. Lo so, può sembrare stupido e perfino presuntuoso quello che ho appena detto, ma vi posso giurare che sono convinta del fatto che se fossi leggermente più stupida e meno consapevole, sarei anche sicuramente più felice. Già, perchè sono continuamente alla ricerca di qualcosa, non so neanche io in cosa consista questo "qualcosa". Non potrei neanche definirlo felicità o amore. Stimoli, forse? ho sempre bisogno di tenere la mia mente impegnata, già perchè quando non ho un argomento fisso di cui parlare, sto male. Sto male dentro. Probabilmente questo mio "tedio della vita", come dice Leopardi nasce forse da malattia (citando sempre il Leopardi), ma vi posso assicurare che io da questa malattia voglio guarire al più presto. Mi guardo allo specchio e non mi piaccio. Non a livello fisico (anche se ovviamente ci sono cose che cambierei in me, come penso tutti), ma a livello mentale e spirituale. Non mi piace quello che sono diventata e vi posso giurare che darei un braccio, una gamba un occhio per tornare quello che ero qualche anno fa. Qualcuno potrebbe parlare semplicemente di "perdita di innocenza", ma sono sicura che non è di questo che si tratta. Sono diventata esattamente la fotocopia delle persone che criticavo e continuo a criticare tuttora, pur consapevole del fatto che sono uguale, se non peggio di loro. Già perchè ora l'asse della mia vita sembra essersi spostato da me agli altri. Io vivo in funzione di quello che pensano gli altri, di quello che dicono gli altri e ancora peggio di quello che potrebbero pensare gli altri, se io facessi, se io dicessi, se io comprassi o persino se io pensassi una determinata cosa. Cosa sono diventata? ve lo dico io. Una sorta di burattino nelle mani di burattinai del tutto irrispettosi. Sin da piccola i miei principi sono sempre stati saldi e chiari, ma avevo un carattere abbastanza debole, perciò speravo, anzi, cosa dico, ero sicura che quando sarei diventata grande, avrei avuto la forza per diventare quello che sognavo di essere; una donna orgogliosa, dignitosa, rispettosa degli altri ma soprattutto di me stessa, in grado di affrontare le difficoltà della vita senza l'aiuto di nessuno. Ora sono l'esatto contrario di questo prototipo di donna e il problema è che, più penso a questa cosa, più mi ritrovo a fare le cose che non dovrei fare per cambiare.