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Mi riesce difficile raccontarlo, forse perchè ancora mi sembra impossibile che sia vero..domenica sera, 6 dicembre, una sera come tante..passata con gli amici al solito bar, i racconti, le risate, i programmi per i prossimi giorni.. la normalità di sempre..ci salutiamo, e come ogni volta ci portiamo alla macchina per tornare verso casa..chi poteva sapere che da li a dieci minuti avremmo fatto qull'incidente per te fatale..lo racconto io che ero alla guida, per cui potete immaginare che cosa voglia dire..imbocchiamo l'uscita della tangenziale per casa nostra, e ad un tratto la macchina perde il controllo, sbandiamo a cento all'ora addosso alle protezioni, per rifinire a tutta velocità sopra alla rampa della tangenziale, li la macchina si capovolge, e finiamo la corsa con tre o quattro giri laterali, per piombare nella riva del fosso..un botto tremendo..subito chiedo se tutti stiamo bene, eravamo in tre li dentro.. il ragazzo dietro risponde, lui era sano, ma Nik affianco a me lo vedo ferito, immobile, quasi non cosciente.. cerco di tirarlo fuori dall'auto, ci riesco e piano lo portiamo a distanza dall'auto capovolta, la puzza di benzina faceva paura che da un momento all'altro si incendiasse..immediati i soccorsi, la corsa in ospedale, quella rianimazione con scarsi segni..io non credevo davvero potesse morire...all'ospedale momenti interminabili, agonia pura..dopo quasi due ore, la dura verità dei medici all'uscita dalla sala operatoria.. " Il ragazzo non ce l'ha fatta mi dispiace, nell'impatto qualcosa lo ha colpito violentemente alle costole, provocando un emorragia interna, non c'è stato nulla da fare"...parole che trafiggono, un nubifragio di dolore pensieri in quel momento mi ha travolto..le mani al volto, e poi..il vuoto intorno a me..uno dei miei migliori amici è morto, se ne è andato, non c'è più..non riesco a spiegarlo a me stesso forse, non so come spiegarlo a nessuno..so solo che ora lo cerco ma non lo trovo, e non lo troverò mai più..scrivo tutto ciò per sfogarmi, perchè fuori non ci voglio più andare, perchè voglio rimanere solo per un pò, perchè forse dire tutto ciò che si pensa forse aiuta..sabato pomeriggio doveva giocare una delle partite più importanti dell'anno, al suo posto invece ci sarà qualcun altro..lascia una ragazza con cui stava insieme da 4 anni, lascia tutti noi, i suoi amici, parenti, genitori, conoscenti..lascia tutti..e non mi so spiegare perchè l'auto abbia perso il controllo, so che non sono riuscito a controllarla, e siamo andati a finire in un incidente brutto davvero..lui era uno dei punti di riferimento per tanti, lui era quello che in campo ti faceva la differenza, quello che faceva fatica ad odiare, sapeva amare anche quando le persone si comportavano male con lui..me la sento addosso come colpa, mi sento tutta la responsabilità nelle mani..è un peso che non so se riuscirò a tenerlo per tutta la vita, mi tremano le mani al solo pensiero..forse devo ancora realizzare il tutto, no forse ancora penso sia un brutto sogno dal quale non riesco a svegliarmi.. e invece no, è la dura verità..è morto affianco a me, ad un metro di distanza..perchè non sono morto anche io?..perchè..sarebbe stato giusto, sarebbe stato onesto.. nessuno ci vuole credere, nessuno vuole ammettere che è andata così, perchè non si può morire a 19 anni..tra 20 giorni sarebbe stato il suo compleanno..in campo come nella vita era il numero uno, non lo portava ogni partita solo sulle spalle, ma anche riusciva a comportarsi da grande anche fuori nella vita di tutti i giorni..domani ci saranno i funerali, mi vengono i brividi a pensare a che cosa mi si prospetterà davanti..forse non ho nemmeno il coraggio di andare, ma me lo devo far venire, a quel ragazzo devo moltissimo dei miei anni passati, mi vengono i brividi a pensarci..i miei occhi continuano ad essere gonfi di lacrime, inutile sentirmi dire che devo calmarmi, e tutte le altre mille frasi fatte solo per cercare di aiutarmi a farmene una ragione..la realtà è ben più dura di quel che si dice, e non sarà una frase fatta ad aiutarmi..penso che nella sua bara poserò un paio di guanti da portiere, quelli con cui faceva la differenza in campo, quelli con cui faceva sognare chi stava a guardare..con quei guanti diceva sempre che inseguiva i suoi sogni..di sogni ne aveva e ne regalava molti..gli vorrei chiedere scusa, gli vorrei dire quanto mi dispiace e quanto mi mancherà..ma credo che non si sarebbe arrabbiato con me, lui sa e sapeva quanto bene gli voglio..da domani credo che la mia vita rimarrà segnata per sempre, e spero un giorno di riuscire a trovare pace per questa tragedia che è successa..chissà, magari un giorno tornerò a vivere anche io, ora posso solo..morire di dolore...
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