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Finiranno mai queste feste? Diventa particolarmente pesante tenere questa maschera. Sono sempre stato solo...Sono 5 anni che non esco con nessuno, che nessuno mi chiama, che non ricevo messaggi. Frequento il liceo, ciò nonostante neanchè a scuola trovo un luogo accogliente.
Ho sempre finto di fronte a i miei genitori che la mia solitudine era voluta;la nascosi dietro al volto di una sicumeria e d'una superbia. Accetto il dolore, accetto l'immenso silenzio che mi circonda, ma non accetto la compassione.
Il problema è che ho un fratello che è l'esatto opposto di me. Lui è SEMPRE a feste, è circondato da moltissimi amici (fedeli anche...) ed è bello e estroverso. Sono sempre vissuto dietro la sua ombra.
La compassione mi umilia...
Proprio qualche minuto fa, a cena, viene sollevato il tanto spinoso argomento: Cosa si farà a capodanno.
Mi fratello espone i suoi dubbi circa la festa da andare (e si, c'è ne ha molte)io, me ne sto in silenzio...
Mio padre, maledetto e infido: "E tu cosa farai quest'anno? Immagino che te ne rimmarai solo nella tua camera come sempre..." lo disse quasi sorridendo.
Provai un tale odio e insieme una tale tristezza. Se solo sapesse, quanto soffro ogni minuto della mia vita, se sapesse quanto è freddo lo spazio della solitudine, se sapesse quanto s'è inaridito il mio cuore, se sapesse quante lacrime amare sono scese dal mio viso...Se sapesse tutto questo non oserebbe esser cosi meschino.
(Nel frattempo mia madre gli lancia un'occhiata fulminea, molto eloquente "Sta zitto! Lo sai che lui..."pareva dire) Io sorrido; e dico:"Non lo so, le feste mi annoiano". Mi alzo e cerco di non pensare, ma il brusio dei rimproveri di mia madre verso mio padre mi giungono agli orecchi.
Accetto il dolore ma non la compassione.
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