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Dedica a cui stai rispondendo

Sono passati 6 mesi da quando sei andato via... era di domenica, i dottori il sabato sera avevano detto che stavi reagendo bene all'operazione... un operazione che nn avrei mai pensato che tu subissi, al cuore.. ma dico... come potevi stare così male se apparentemente stavi così bene? un leggero affanno... al pronto soccorso quegli infami schifosi ti hanno dato il codice verde... ti hanno chiamato dopo 10 ore, ma è stato troppo tardi, un ischemia coronaria, la vena otturata al 95%... il trasporto ad un altro ospedale più competente, la nostra paura, la tua tranquillità... il giorno l'operazione.. il medico subito ottimista ci disse che c'erano ottime possibilità... il tuo cuore era ricominciato a battere solo. un respiro di sollievo.. il giorno dopo, il sabato, ci dissero che stavi reagendo bene... e poi la domenica mattina, quando ti dovevi svegliare, non cè l'hai fatta... hai rinunciato alla fine, non hai voluto lottare... eri una roccia... doveva venire zia a prenderci a me e lello per portarci da te, ma non arrivava.. erano 2 ore che stavamo pronti.. dopo 2 ore e mezzo sento la macchina, eraarrivata zia, subito pronti verso la port per uscire ma.. entrano zia e zio... le esatte parole sono state "non possiamo andare più" e io "perchè?" zia ha fatto di no con la testa... non volevo capire che quel no era che ci aveva lasciato... era andato via per sempre... urli di rabbia e dolore non potevano contenere la sofferenza.. non potevano contenere quella disgrazia di aver perso un nonno che ci ha fatto da secondo padre, un nonno che tutti i giorni si faceva 18 km all'andata e 18 al ritorno per vederci..un nonno che è stato presente in ogni tappa della mia vita, che mi ha ospitato x 2 anni quando non volevo stare a casa... che si faceva in 4 per tutti... che era così unico così diverso da tutti... e poi... nell'arco di 10 minuti, le telefonate... la gente che chiedeva, che aveva saputo.. il signore delle pompe funebri che faceva domande per telefono, poi dopo appena arrivati a casa sua una fitta al cuore, lo sentivo vicino... fino a quando tutta quella gente che veniva che mi abbracciava e baciava e faceva le condolianze raccontandomi di lui ed io che non conoscevo nessuno e pensavo solo he dove c'era seduta quella gente era il posto di nonno, stavano sul suo divano.. e non potevano perchè doveva starci lui... il giorno dopo la veglia.. volevo morire io... non avevo mai visto nessuno da "morto" e vederlo li disteso su quella bara, i fiori dietro, la croce, le sedie per pregare intorno a lui.. e lui, li che non faceva una mossa immolbile... gli ho urlato i alzarsi! l'ho chiamato, gli ho detto "nonno alzati, nonno alzati" ma evidentemente non gli importava di alzarsi, evidentemente il posto dove deve andare gli piace di più che stare con me... lui era forte, alto robusto e non grasso.. trasmetteva salute ve lo giuro.. non poteva finire così... no... alla fine della veglia, l'ho scoperto e gli ho dato un bacio sulla guancia.. era freddo come il ghiaccio... lui, che anche a zero gradi era un fuoco... e poi, poi addio... l'hanno portato via... il giorno dopo, al funerale, hanno trasportato il mio nonnino in quella bara, chiusa, fredda... e durante la messa quella bara li al centro e un prete suo amico che veniva da lontano che recitava la messa in lacrime, ricordando vari vvenimenti da ragazzo con nonno mio... e il dolore aumentava.. il dolore cresceva... e cresce ancora oggi, cresce quando faccio una cosa importante e non posso dirglielo, cresce quando sto male e lui non viene a trvarmi, cresce quando alle 4, 30 il pomeriggio non suona più il citofono... cresce quando vado al cimitero e penso che lui è chiuso in un buco di cemento... cresce quando guardo le sue foto.. cresce quando vedo nonna che soffre, cresce quando penso che non tornerà più, cresce perchè non lo sento più vicino a me... cresce perchè mi manca.. cresce perchè non era la sua ora..