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Ero un bambino bellissimo, intelligente, vivace, allegro... mi consideravano un prodigio perché a tre anni sapevo già leggere e scrivere. Facevo ridere tutti; trasmettevo gioia di vivere... poi qualcosa si è misteriosamente inceppato. Forse non tanto misteriosamente... Chi doveva darmi affetto mi ha riversato addosso la sua rabbia e le sue frustrazioni. Mia madre mi ha letteralmente massacrato con la sua violenza verbale; mio padre se ne è infischiato allegramente.. a poco a poco mi somo ammalato. Sono diventato insicuro, fragile, impaurito... mi sono reso conto che tutto poteva ferirmi e per questo mi sono ritirato sempre più in me stesso. Ho smesso di uscire; mi sono rifugiato nei libri... e intanto gli anni passavano e la vita seguiva il suo corso... gli altri incontravano la donna giusta, si sposavano, costruivano qualcosa di importante... io combattevo contro la depressione e sprecavo in modo irrimediabile gli anni migliori della mia esistenza.
Sono riuscito a venirne fuori ma a che scopo ? Sono solo come un cane; nessuno mi capisce; sono un disadattato nel senso più profondo del termine. La vita si è portata via tutti i miei sogni più belli. Mi trascino stancamente senza più una meta, a volte rido delle mie disgrazie... un modo come un altro per esorcizzare la disperazione. Mi vengono i brividi se penso che ho già trentasette anni. La vita non ti aspetta...
Cos'è rimasto oggi di quel bambino?
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