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Noi ci credevamo. Quando su quel campo il fischietto dell'arbitro annunciava l'inizio della partita, noi sapevamo sempre che dovevamo combattere. In ogni partita, importante o meno, ci mettevamo sempre qualcosa di nostro. Siamo state tutto l'anno a lottare perché il nostro sogno venisse realizzato. Dipendeva solo da noi. Dodici ragazze, messe insieme per chissà quale coincidenza. Dodici ragazze che in pantaloncini, maglietta e ginocchiere passavano le domeniche mattine e quasi tutti i pomeriggi dentro una palestra sporca con un pallone in mano. Un pallone poi... Che cos'ha di così speciale? é soltanto un pallone. Ma lì dentro sono racchiuse le nostre speranze. C'è chi di noi è così bravo da stare anche con altre squadre, chi la panchina se l'è fatta amica, chi con i suoi sorrisi riesce sempre a darci la grinta per continuare a combattere anche quando tutto sembra finito. Siamo tutte importanti là dentro, ragazze. Oltre a noi, l'altra parte della squadra è rappresentata da lui. Potrebbe essere nostro padre, nostro amico, nostro fratello. Riesce ad essere tutte e tre le cose insieme. E anche quando si arrabbia, quando ci sgrida, quando con la sua voce forte ci fa tremare... Lui ci vuole sempre bene, ci tratta come se fossimo delle figlie. Tutto quello che fa lo fa per farci crescere. é grazie a lui se siamo arrivate fino a dove sappiamo. Quante ne abbiamo passate insieme...! Risate, pianti, tornei, partite, sul pullmino di Liquirizi, la partita contro i nostri genitori, le prese in giro... Quante squadre abbiamo visto dall'altra parte della rete? Quante mani abbiamo sfiorato prima del fischio d'inizio?
Tutti gli allenamenti. Tutti i nostri sforzi. Tutte le flessioni. Tutte le pallonate. Tutte le schiacciate. Tutte le battute. Tutte le alzate. Tutto un anno intero. Racchiuso in un solo pallone, insieme a tanti sogni. Tutte e dodici, in quella palestra col pavimento che non scivolava. Quella palestra che per trovarla ci abbiamo messo un secolo e mezzo, e alla fine abbiamo anche fatto tardi. Lì ci aspettava Luca, faccia arrabbiata per il ritardo. "Andatevi a cambiare e fate svelte, che qui stanno aspettando solo noi". Tutto pronto, si giocava in una partita tutto un anno intero. Quarti di finale. Dall'altra parte quella squadra, ragazze alte, ben allenate. "Dai raga, ce la faremo!". Ma chissà perché, quel giorno non eravamo così in forma... Prima partita: persa, 2-1. Deluse, arrabbiate, si poteva giocare tutto in quest'ultima partita, ma per passare dovevamo vincere 2-0. C'era chi aveva già finito di crederci. è in quel momento che ormai era andato via tutto. Quando anche solo una persona su dodici aveva smesso di crederci con tutta se stessa. Sarebbe bastato così poco...! 2-0, netto. Per le altre, però. Tutto finito. I nostri sogni spazzati via in un solo pomeriggio. Lasciare le proprie speranze. Ormai non ha più senso andare agli allenamenti. Ormai è finito tutto. E io ancora non ci posso credere. Io ancora non ho smesso di crederci...! Ancora vivo quel sogno... Vedo ancora noi, tutte e dodici, tutte allineate con Luca sorridente vicino. Noi che ci divertiamo, noi che ridiamo insieme, noi che stiamo nel pullmino di Liqui. Ma ormai sono tutti ricordi. Tutti sogni. Penso che ormai sia ora di alzarsi.
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