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Rassegnarsi alla solitudine è un'esperienza davvero singolare. Per me, che consideravo l'amore la cosa più importante della vita, si tratta di una situazione stranissima e quasi surreale. Non è facile cambiare completamente il proprio approccio alla vita. All'inizio ti senti completamente spaesato. E' venuto meno lo scopo della tua esistenza; è venuta meno la grande speranza... è venuto meno ciò che ti dava la forza di affrontare la giornata. E' venuto meno il tuo centro di gravità; quello che ti faceva camminare e stare in piedi.
Eppure a tutto quanto ci si abitua. Non avrei mai pensato che la vita potesse cambiarmi in questo modo, ma a quanto pare alla fine c'è riuscita. Sono un essere umano e come tutti gli esseri umani anche io ho un mio limite di sopportazione del dolore. Una volta superata quella soglia non si può più tornare indietro. E' come se qualcosa di fragile e prezioso si fosse spezzato per sempre. E' impossibile rimettere assieme i cocci.
Non sono neanche particolarmente depresso. In certi giorni mi sento quasi sereno, pacificato... quello che mi spaventa è la mia perdita di interesse per la vita. Mi trascino stancamente, vado avanti per forza d'inerzia... il lavoro non lo sopporto quasi più. Ed è logico che sia così. A che scopo alzarsi la mattina alle sei e trascorrere otto ore in un ufficio se la vita non ha più niente da offrirti ? Questa mancanza di stimoli mi fa paura. Temo le sue conseguenze e ciò che può causare.
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